Dolori muscolari, disturbi del sistema nervoso, emicranie, parestesie, disturbi del sonno, fatica cronica, sono solo alcuni sintomi di una patologia ancora oggi considerata “invisibile” a causa della difficoltà nel diagnosticarla. La fibromialgia è una patologia invalidante che rende molto dolorosa la vita di chi ne è affetto.
Il paziente affetto da fibromialgia non è considerato malato dalle istituzioni ed è ritenuto sano dalla collettività. Spesso è ritenuto un “malato immaginario”, nonostante solo in Italia ci siano circa 2 milioni di persone, in prevalenza donne, che ne soffrono.
Il 12 maggio, è la Giornata Mondiale della Fibromialgia ed è stata istituita per portare la giusta attenzione sulla malattia, per combattere l’invisibilità e garantire cure adeguate ai malati. Tale data fu scelta da Florence Nightingale, infermiera affetta probabilmente dalla fibromialgia, che nonostante i terribili dolori non si sottrasse mai alla sua missione lavorativa.
Proprio in questa giornata è partita “Fibro…che? Diamo un volto alla fibromialgia”, campagna di sensibilizzazione promossa dall’Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica (AISF Odv) con il contributo non condizionato da Alfasigma.
Oltre a promuovere la consapevolezza medico scientifica sulla patologia, con questa campagna si cerca di rappresentare l’aspetto emotivo e psicologico dei pazienti, attraverso i disegni di cinque illustratrici italiane: Roberta Guzzardi, Maria Martini, Elena Tersicore Triolo, Ilaria Urbinati e Cinzia Zenocchini. Le opere di queste artiste, sono pubblicate sulle loro pagine Instagram, che con tratti, stili, colori e impostazioni grafiche differenti, mostrano le diverse sfaccettature della sindrome.
In questo anno segnato dal Covid è ancora più importante e significativo non dimenticare chi soffre di altre patologie meno note come questa, che a causa dell’emergenza sanitaria ha avuto ancora un’ulteriore riduzione della visibilità.
La fibromialgia non uccide, ma rende amara la vita.
Eleonora Francescucci