Il 9 novembre del 1989, un evento segnò drasticamente la storia europea: la caduta del Muro di Berlino. Dopo 32 anni la situazione è cambiata radicalmente sia in positivo che in negativo: le cose positive si registrano nel miglioramento delle condizioni economiche e sanitarie di numerosi paesi che ha stimolato numerosi professionisti della sanità (medici ,infermieri psicologi ,fisioterapisti) e sono più del 40% negli ultimi 10 anni a far ritorno a casa. Inoltre è diminuito del 70% l’arrivo di professionisti della sanità in particolare Albania ,Polonia, Romania e Bulgaria per motivi economici ,lavorativi e mancanza di riconoscimento della laurea e in particolare la specializzazione in Oculistica ,Pediatria ,Ginecologia Fisiatria ,Dermatologia ,Chirurgia Generale e Chirurgia plastica. La maggior parte di loro sono rimasti in contatto con l’Italia e la cultura scientifica e sanitaria italiana collaborando con l‘Unione medica euro mediterranea (UMEM) e l’Associazione medici di origine straniera in Italia(AMSI). da Alcuni paesi negli ultimamente è aumentata l’immigrazione familiare e non più come dalla Russia ,Ucraina e dalla Romania .L’aspetto negativo è che proprio da alcuni di questi paesi vengono oggi proposti muri per contrastare i rifugiati, dimenticando le difficoltà umanitarie e sanitarie che hanno dovuto subire quest’ultimi e creando conflitti tra poveri, difficoltà enormi per i migranti e i rifugiati ai confini dei paesi europei ,come sta succedendo in Polonia e nei Balcani. Cosi fotografa in breve la situazione sanitaria e d’immigrazione il Fondatore di Amsi e UMEM Foad Aodi nonché membro commissione Salute Globale FNOMCEO.
Ufficio Stampa Amsi