Equitazione e inclusione, un connubio che oramai da anni fa di Piazza di Siena un concorso ippico unico nel panorama mondiale degli eventi equestri. Anche quest’anno infatti a chiudere la manifestazione tra le più attese della primavera romana, insieme al Carosello dei Lancieri di Montebello e del 4° Reggimento Carabinieri, ci sarà quello del San Raffaele Viterbo. Ragazzi normodotati e non porteranno in scena la magia della riabilitazione equestre sul tappeto verde di Villa Borghese, per il diciannovesimo anno consecutivo, domenica 28 maggio alle ore 19:00. Il tutto è stato ufficializzato nel corso della conferenza stampa odierna di presentazione del 90° CSIO di Roma Piazza di Siena – Master d’Inzeo presenziata dal presidente della FISE, Marco Di Paola, dal Ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, dall’Assessore della Regione Lazio con deleghe a personale sicurezza ed enti locali Luisa Regimenti e dal Presidente del CONI Giovanni Malagò.
“Il nostro amico cavallo oltre a essere un grande atleta è anche un magnifico terapeuta e il Carosello del San Raffaele con i suoi fantastici ragazzi lo dimostra. Un’esibizione sempre molto apprezzata dal pubblico romano”, ha sottolineato Di Paola, parlando della performance dei ragazzi normodotati e disabili protagonisti del Carosello, “un esempio tangibile del successo della riabilitazione equestre che non smette di meravigliare gli spettatori che vedono gli effetti di un percorso complesso e di grande impegno”.
“La partecipazione del San Raffaele Viterbo è importante perché lo sport, ovviamente, è anche integrazione. A tutti i livelli, è promozione, ma è anche integrazione di persone che hanno difficoltà e che invece possono trovare attraverso l’accesso a queste attività sportive un momento di affermazione sentendosi alla pari con tutti gli altri”, ha dichiarato il Ministro Lollobrigida.
“Il Carosello del San Raffaele Viterbo è una delle cose più belle da vedere a Piazza di Siena. Dà valore all’equitazione e a questo sport per la sua importanza a livello terapeutico e sociale nel supporto ai pazienti che hanno, nel rapporto empatico che si instaura con il cavallo, un grande sostegno sia dal punto di vista psicologico che nell’evoluzione positiva delle loro patologie”, secondo l’Assessore Regimenti.
“Si tratta di un evento di alto livello agonistico ma anche di cultura sportiva, in cui il Carosello è sicuramente il completamento perché rappresenta un perfetto elemento di integrazione e di passione”, ha spiegato Malagò. Il Carosello, da un punto di vista riabilitativo, rappresenta l’obiettivo raggiunto e anche l’inizio di un nuovo percorso ricco di possibilità di crescita. Ragazzi e operatori lavorano costantemente durante l’anno per eseguire correttamente le figure combinate sul ritmo dalla musica oltre a gestire e curare quotidianamente i cavalli con cui instaurano una relazione profonda.
Il Centro di Riabilitazione Equestre del San Raffaele Viterbo nasce nel 1986 all’interno dell’omonima struttura sanitaria (un tempo nota come Villa Buon Respiro), specializzata nel recupero funzionale e sociale di persone colpite da minorazioni fisiche, psichiche e sensoriali. L’attività equestre è parte di un progetto medico scientifico multidisciplinare ed offre ai pazienti un’opportunità riabilitativa in più, grazie all’apertura verso il mondo esterno. Un momento di grande valore sportivo e sociale, ormai riconosciuto da tutti come simbolo di integrazione e della capacità di inclusione sociale dello sport.
Dal debutto nel 1990, avvenuto in occasione della Fiera Internazionale Tuscia Cavalli a Viterbo il Carosello del San Raffaele è sceso in campo in occasione di numerosi eventi legati al mondo del cavallo e della disabilità. Quest’anno torna per la 19° volta a Piazza di Siena con un gruppo costituito da 16 binomi e un attacco, in sella a cavalli di razza Haflinger, allevati e addestrati nel Centro San Raffaele Viterbo.