Roma, 6 gen. – Roma non si può permettere 8000 licenziamenti. Questi i numeri cui la Capitale rischia di andare incontro, secondo le stime dall’ente bilaterale Turismo per i prossimi mesi, a fronte della pesante crisi in atto. Nella Capitale il settore turistico è in piena emergenza
A dichiararlo in una nota è Claudia Pratelli, Assessore alla Scuola, Lavoro e Formazione di Roma Capitale. “Alcuni tra i più grandi alberghi hanno aperto procedure di licenziamento collettivo e decine di altri di medie e piccole dimensioni si stanno già muovendo nella stessa direzione: il rischio di licenziamenti collettivi o individuali plurimi del personale si fa concreto e molto preoccupante. A Roma il turismo è un asset strategico che coinvolge migliaia di lavoratrici e lavoratori, di grandi alberghi ma anche di realtà più piccole e di tutto l’indotto, oggi in condizioni di profonda incertezza rispetto al proprio futuro”
Per Pratelli è indispensabile perciò un’azione corale, che veda in campo tutte le Istituzioni a partire dal Governo con misure legate al sostegno all’occupazione. La riforma degli ammortizzatori sociali già in vigore è un passaggio fondamentale. In questa fase serve però bloccare i licenziamenti nel settore
“Chiediamo un tavolo al Governo: il fondo di 700 milioni stanziato in legge di bilancio serva per una nuova cassa covid straordinaria per il turismo nelle città d’arte, che attraversa una crisi eccezionale. Mi unisco, inoltre, alle parole dell’Assessore al Turismo, Alessandro Onorato, per avviare nel Comune di Roma Capitale un lavoro di riflessione in questo senso, attraverso la convocazione di un consiglio comunale straordinario con i Ministri competenti per una strategia in grado di affrontare questa crisi che non ha precedenti”, conclude l’assessore
“Il turismo da settore strategico per il tessuto economico della città a centro nevralgico della ripresa post pandemia. E’ l’obiettivo che Roma deve porsi nel breve e lungo periodo. Le chiusure e la perdita di posti di lavoro, per i piccoli hotel come per le grandi catene alberghiere, sono oggi un’emergenza e impongono a tutti noi una riflessione per individuare una strategia di ripresa. Mi trova pienamente d’accordo la richiesta avanzata dagli assessori Onorato e Pratelli di un Consiglio straordinario alla presenza dei ministri del Lavoro e del Turismo e delle associazioni di categoria. Ne parlerò con i capigruppo, di maggioranza e opposizione, per fissare quanto prima una convocazione dell’Aula che possa dare prospettive agli operatori e sostegno a un settore così importante per Roma”. Così la presidente dell’Assemblea Capitolina, Svetlana Celli, in una nota
“Condividiamo in pieno l’esigenza di un Consiglio straordinario, alla presenza dei ministri Garavaglia e Orlando, sull’emergenza turismo, un tema cruciale per il futuro della nostra città”. Così in una nota Valeria Baglio, capogruppo del Partito Democratico in Campidoglio. “C’è bisogno dell’impegno e della collaborazione di tutti, maggioranza e opposizione, per uscire dall’impasse che sta impedendo al tessuto economico romano di riprendersi da una crisi così profonda, che sta mettendo in ginocchio alberghi, tour operator, guide turistiche e molti altri servizi”, prosegue Baglio. “L’impegno del Comune e l’intervento straordinario del Governo possono restituire a Roma l’immagine che merita, quella di una Capitale d’arte, cultura e storia unica al mondo”, conclude la capogruppo
“Turismo a Roma, è emergenza. Subito un Consiglio comunale straordinario con i ministri del Turismo e del Lavoro”. A chiederlo è Alessandro Onorato, assessore al Turismo, ai Grandi eventi, alla Moda e allo Sport di Roma Capitale
Roma è quella che paga il prezzo più alto. Dopo i licenziamenti di tutto il personale dello hotel Sheraton, del Majestic, 210 persone, il prossimo sarà l’hotel Cicerone, ma il rischio è che a breve ci sia un’ulteriore escalation negativa. Trecentocinquanta sono gli alberghi romani chiusi temporaneamente da marzo 2020, alcuni rischiano di non riaprire e sono migliaia i lavoratori che potrebbero perdere definitivamente il lavoro. La chiusura della Fis al 31 dicembre 2021 per il comparto sta dando il colpo di grazia
Ma il conto è ancora più salato se consideriamo le guide turistiche, i tour operator, le aziende dei grandi eventi, la ristorazione, i servizi al turismo, i taxi, gli Ncc, le aziende di pulizie, lavanderia e manutenzione. L’elenco delle aziende sull’orlo della chiusura è drammaticamente lungo. Il tessuto economico romano rischia di non superare la pandemia
Secondo Onorato “c’è bisogno di un intervento straordinario del governo Draghi. Ci appelliamo alla sensibilità del premier e chiediamo la convocazione di un consiglio comunale straordinario alla presenza del ministro del turismo Garavaglia e di quello del lavoro Orlando. Roma da sola non ce la può fare- conclude l’assessore- il Comune non può far fronte a una crisi di tale portata. In gioco ci sono aziende che hanno fatto la storia della capitale d’Italia e il destino di migliaia di famiglie”
Francesca Romana Crisricini