Il direttore del Parco Archeologico di Pompei Gabriel Zuchtriegel ha postato su X la lettera di un turista che reo confesso ammette di aver rubato un piccolo frammento negli scavi di Pompei. Se ne scusa timorosamente e ritiene che questo oltraggio abbia causato sventura per sé. Dice di essere ammalato di cancro ed è il senso della profonda contrizione che emerge nella sua lettera.
Come lui tanti altri ancora. È una tendenza da scongiurare quello di sequestrare dei frammenti nella città archeologica di Pompei durante le visite turistiche. Ma è altrettanta forte la convinzione che questo oltraggio porti sventura.
Il messaggio di una turista canadese che spedisce il frammento alla agenzia turistica che a sua volta inoltra ai carabinieri. “Ho preso alcuni tasselli quando ho visitato Pompei nel 2005. Ero giovane e stupida. Volevo avere un pezzo di storia che nessuno poteva avere. Non ho effettivamente pensato o realizzato cosa stessi prendendo. Ho preso un pezzo di storia cristallizzato nel tempo e che in esso ha tanta energia negativa. Persone sono morte in un modo così orribile e io ho preso tasselli legati a quella terra di distruzione. È da allora che la sfortuna ha giocato con me e la mia famiglia”.
Altre note in cui i pazienti rivelano “la sfortuna” come spiegazione addotta dai medici per le proprie patologie viene ascritta alla violazione di cui si sono fatti artefici durante la visita agli scavi di Pompei.
Un ritorno di bigottismo tanto più impressionante in un’età dominata dalla tecnologia e dall’imperativo dell’evidenza degli atti. Ma la nota stonata è anche quella per cui sarebbe lesivo se si diffondesse l’idea di una Pompei veramente portatrice di sventure.
Il sito archeologico non ha bisogno di difese sulla sua attrattiva pura e semplice, essendo una continua meta di turismo. Le voci lesive, in qualsiasi modo prodotte, sono sempre nocive. Il direttore avrebbe fatto bene a non dare risonanza a questa scaramantica. Non è in questo modo che si scoraggiano atteggiamenti lesivi all’integrità del patrimonio archeologico presente a Pompei.