ROMA – Ha vinto la destra, quella di governo e quella estrema che con ogni probabilità non governerà. Le elezioni tedesche più partecipate dal 1990, con un’affluenza record dell’84% “incoronano” Friedrich Merz futuro cancelliere. L’ex grande rivale di Angela Merkel all’interno della Cdu. Dietro – anzi: di lato – Alice Weidel, la faccia controversa (si va per eufemismi) dell’Afd, il partito xenofobo che ha raddoppiato i suoi voti rispetto al 2021, superando il 20%.
Secondo l’emittente televisiva ZDF, ecco come verranno assegnati i seggi in base al sistema elettorale (piuttosto complicato) della Germania, recentemente riformato per limitare il numero dei parlamentari a 630:
CDU/CSU: 208 seggi
AfD: 152 seggi
SPD: 120 seggi
I Verdi: 85 seggi
La sinistra: 64 seggi
SSW: 1 seggio
Tradotto: l’alleanza CDU/CSU di Merz può formare una “grande coalizione” con la SPD ed evitare di dover formare una coalizione fragile a tre come quella guidata da Olaf Scholz.
Merz ha affermato che la sua “priorità assoluta” sarà quella di rafforzare l’Europa per ottenere l’indipendenza dagli Stati Uniti in materia di difesa, mentre si prepara ad avviare i negoziati di coalizione che dovrebbero durare fino a Pasqua. Parlando domenica sera, Merz ha affermato che Donald Trump ha reso “chiaro che gli Stati Uniti sono abbastanza indifferenti al destino dell’Europa” e che la Germania dovrà aspettare per vedere “se saremo ancora in grado di parlare della Nato nella sua forma attuale”, quando l’alleanza si riunirà a giugno. “Per me la priorità assoluta sarà rafforzare l’Europa il più rapidamente possibile, affinché, passo dopo passo, possiamo davvero raggiungere l’indipendenza dagli Stati Uniti” in materia di difesa.
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