Si è parlato della data odierna come quella dell’“apocalisse diplomatica” del secolo. E’ stata anche definita dal nostro ministro dell’Interno Franco Frattini come: «L’11 settembre della diplomazia mondiale». Tutto però sembra svanire gradualmente, dopo le rivelazioni annunciate e pubblicate oggi, sul sito hacker Wikileaks. I circa 250 mila documenti dichiarati segreti, segreti non sono. L’80% dei documenti sono convenzionali, il 15% sono classificati confidenziali, e solo il 5% come segreti e interessano anche politiche militari. Si tratta di rapporti diplomatici e d’affari e non di documenti dei servizi segreti. Queste rivelazioni cambiano o cambieranno “in parte” lo scenario diplomatico mondiale? Allo stato attuale dei fatti le rivelazioni di Julian Assagne, sembrano più limitarsi a un mero gossip diplomatico che a vere e proprie informazioni in grado di mettere a repentaglio lo scenario diplomatico internazionale. Nulla di ciò che emerge appare per il momento in grado di mutare realmente rapporti e relazioni tra gli Stati Uniti e gli altri Paesi. Quello che emerge, più che altro è che la figura del Capo di stato statunitense Hillary Clinton, ne esce un poco sminuita. La Clinton Sembra solo “un poco troppo pettegola”. Nulla cambia se la Clinton o la Hollbright, prima di lei, abbiano sollecitato ufficialmente delle indagini della Cia su alcuni paesi come la Cina o la Corea del Nord. Questo per chi si interessa di intelligence, doveva già essere sottointeso. Sui leaders mondiali: Geddafi, Putin, Berlusconi, Sarkozy e la cancelliera Merkel ci sono solo considerazioni strettamente personali. Considerazioni che, del resto, molti politici, diplomatici o “iniziati” della politica potevano già aver vagliato o pensato. Le indicazioni che escono dai documenti, oltretutto, sono anche in contraddizione con alcune delle informazioni militari tuttora conosciute. Nè l’Iran né la Corea del Nord, infatti, pare siano in possesso di missili in grado di raggiungere l’Europa. Berlusconi ha dichiarato poco dopo l’uscita dei documenti: «su queste cose ci rido sopra». Certo che qualcuno, in questo momento difficile per l’Italia, potrebbe strumentalizzare ulteriormente anche queste sottolineature “indiscrete” per dare un altro colpo al governo. E questo è sicuro.
Daniela Paties Montagner