<<Sono soddisfatto dell’operato della nostra rappresentante, Tetyana Kuzyk, ma ciò non mi impedisce di lamentare il deficit democratico del sistema elettorale dei consiglieri aggiunti>>. Mario Tronca, presidente della comunità italo-ucraina romana, riassume così la situazione anomala dei consiglieri aggiunti nella Capitale. Tale figura è stata istituita da una delibera (n. 190 dell’ottobre 2003) che impone il rinnovo di tale carica ogni cinque anni, a seguito delle regolari elezioni comunali. I consiglieri aggiunti dovrebbero rappresentare, nei consigli comunali, i cittadini stranieri residenti. Non hanno diritto di voto ma possono parlare come gli altri consiglieri e percepiscono il gettone di presenza. Sono diversi i paesi che vantano nel consiglio comunale il consigliere aggiunto.
Infatti, indiscrezioni dall’Assemblea Capitolina ci giungono ad indicare dicembre 2013 come data delle prossime elezioni del consigliere aggiunto. L’elettorato attivo non solo non ha chiara la scadenza, ma spesso non ha chiari il ruolo e l’esistenza di questa figura. Tale disinformazione a riguardo è proprio ciò che probabilmente permette alle autorità di prorogare i mandati, in barba alla normativa originale e a ogni principio democratico. <<Non sapevo ci fosse la possibilità di votare il nostro rappresentante>>, così l’ottimo italiano di una signora al mercatino domenicale nella comunità italo-ucraina. Dietro ai consiglieri aggiunti ci sono indubbiamente le comunità, ma spesso non sembrano esserci gli iscritti alle comunità. <<Solo un 10% degli aventi diritto si reca alle urne>>, Tronca non riesce a celare dietro il suo entusiasmo per l’operato della Kuzyk il dispiacere per la scarsa partecipazione dei suoi assistiti al voto.
La situazione della comunità ucraina è inoltre una delle più felici. Non tutte le comunità di stranieri presenti a Roma possono vantare un rappresentante nell’assemblea capitolina. Pertanto siamo autorizzati a pensare il gruppo ucraino come una delle minoranze più attive in tal senso. Ci auguriamo un potenziamento nell’informazione da parte delle autorità, sperando nella pubblicazione rapida di date e nomi ai fini di una maggiore sensibilizzazione dell’elettorato attivo, che spesso non osa nemmeno immaginare di avere diritto a una rappresentanza propria. E questo è l’assunto più saldo che emerge passeggiando al mercato della Comunità.
Elisiana Fratocchi.