STRASBURGO – Il Capo dello Stato giunto al Parlamento europeo martedì mattina, dopo essere stato accolto dal presidente Schulz, ha pronunciato un discorso davanti all’assemblea riunita in seduta solenne.
Giorgio Napolitano nel suo intervento ha dichiarato: “Non regge più la politica di austerità a ogni costo che è stata la risposta prevalente alla crisi in zona euro. Il circolo vizioso ormai insorto tra politiche restrittive nel campo della finanza pubblica e arretramento delle economie europee. Le prossime elezioni europee vanno considerate come un momento di verità da affrontare fino in fondo, anche perché sono evidenti le ragioni del disincanto dei cittadini per il peggioramento delle condizioni di vita. Non si deve scegliere tra un’agitazione puramente distruttiva contro l’euro e contro l’Ue o tra un’Europa che pure ha mostrato gravi carenze e storture nel suo cammino. La costruzione europea ha ormai fondamenta talmente profonde che si è creata una compenetrazione tra le nostre società, le nostre istituzioni, i nostri cittadini e i giovani dei nostri paesi, e nulla, nulla, può farci tornare indietro. C’è una vacua propaganda e scarsa credibilità nel discorso di quanti hanno assunto atteggiamenti liquidatori verso quel che abbiamo edificato nei decenni scorsi cioè l’Europa dei 28. Restano da vincere ancora dure battaglie politiche, se non contro possibili ritorni di nazionalismi aggressivi, certamente contro persistenti egoismi e meschinità nazionali, ristrettezze di vedute e calcoli di convenienza nelle classi dirigenti nazionali”.
Nel corso del discorso del Presidente della Repubblica, gli eurodeputati del Carroccio, guidati dal segretario Matteo Salvini, hanno esposto manifesti anti-euro interrompendo per qualche minuto l’intervento di Napolitano alla plenaria.
“Napolitano senza vergogna, chi ancora difende questo Euro che ha massacrato lavoro, stipendi e pensioni è in malafede. Il voto di maggio spazzerà via queste Euro Follie”, ha detto il segretario della Lega Nord.
Hanno preso parte alla protesta, oltre a Salvini, Mario Borghezio e Mara Bizzotto. Quest’ultima ha indossato una maglietta con la scritta “Napolitano non è il mio presidente”.
Ernesto De Benedictis