L’istruzione pubblica è al minimo storico. La manutenzione del verde non viene più garantita, basta farsi un giro nelle aree verdi della Capitale o vedere il problema della caduta degli alberi per rendersene conto. La manutenzione delle strade è davvero una chimera. La città è piena di voragini, i marciapiedi abbandonati, le strade non rispettano i minimi standard di sicurezza. Ma sull’illuminazione si raggiunge il colmo. Da mesi intere strade soprattutto dei quartieri periferici sono al buio.
Un video amatoriale proposto da alcuni cittadini di Muratella che però vuole farsi portavoce di tutti i romani che oggi protestano sulle prestazioni di Roma Capitale, ripercorre con attenzione l’opuscolo che i romani hanno trovato insieme ai bollettini di pagamento. «Non solo l’Ama invita a pagare la tassa rifiuti per i servizi di igiene urbana, raccolta differenziata, raccolta e smaltimento rifiuti, ma la vera presa per i fondelli riguarda la descrizione della Tares nel punto riguardante il tributo per i servizi indivisibili resi dai comuni. Ecco, l’esempio Muratella, periferia romana, rappresenta tutto questo e il video tutta l’indignazione dei cittadini residenti», così dichiara in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio, presentando il video IL TUO QUARTIERE MERITA LA TARES? visibile sul Canale You Tube Fabrizio Santori TV
«La Tares 2013 andava realmente pagata o i cittadini avrebbero forse dovuto unirsi per fare un unico grande ricorso e tempestare così di denunce il Campidoglio, non pagando di fatto la tassa? Con questo video vogliamo lanciare dunque un appello ai concittadini a segnalare i disservizi e le carenze in merito ai servizi quali marciapiedi dissestati, mancata manutenzione del verde, illuminazione, raccolta rifiuti, spazzamento delle strade alla mail difendiamoroma@fabriziosantori.com
Sarà un modo per venire incontro alla cittadinanza e per mettere sempre di più il sindaco Marino di fronte alle proprie gravi responsabilità sullo stato attuale in cui purtroppo versa la Capitale», conclude Santori.
di Fabio Galli