Acea, Anas, Ferrovie dello Stato, Roma Capitale, Municipi pagano quotidianamente questo saccheggio
«Mi scuso con tutti i giornalisti per questo pesce d’aprile, per le telecamere che si sono recate in loco, per chi ha battuto la notizia, per chi sarà stato ore ed ore a pensare se una cosa così assurda potesse corrispondere al vero. Ma qualcuno ci è cascato e, quindi, a Roma neanche una cosa così assurda non è di questi tempi da escludere. E infatti voleva essere un modo diverso per porre alle attenzioni una vera e propria emergenza: il saccheggio del ferro e del rame dai punti più disparati della città con ingenti danni spesati dai contribuenti romani», così dichiara in una nota Augusto Santori, già consigliere del Municipio XI.
«È qualcosa che sta diventando intollerabile nella sua assurdità, e l’ho voluto denunciare con un’ultra assurdità, quella di un Ponte interamente in ferro che veniva divelto nel giro di una notte e dei disagi vissuti dagli automobilisti. Ma è anche il disagio che vivono i pendolari quando i treni si fermano o rallentano per il furto dei cavi lungo le linee ferroviarie, è anche il disagio di chi percorre il Gra o la Roma-Fiumicino completamente al buio, di parchi giochi senza più i giochi, di aree verdi senza ringhiere, panchine e altri arredi urbani. È il disagio dei centuari che devono schivare le buche lasciate dall’asportazione dei tombini, delle linee elettriche che non funzionano per ore in alcune vie della città. È stato istituito un Osservatorio contro i furti di metalli presso il Ministero degli Interni, speriamo che funzioni meglio. Il Ponte di Ferro è ancora fortunatamente lì, spero solo a questo punto di non aver dato una malsana idea a qualche malintenzionato», conclude Santori.
di Fabio Galli