«Nel Lazio si persevera sulla disastrosa politica dell’accoglienza forzata, sancita nell’ambito di sistema di protezione S.P.A.R. 2014-2016 che prevede 4mila e 433 posti riservati in tutta la regione, per cui ad andarne di mezzo sono sempre e solo i cittadini che dal giorno alla notte si vedono catapultati in realtà complesse, estranee al territorio, senza i controlli necessari né la certezza dei tempi. E’ quanto accaduto in via dei Tinozzi nel quartiere San Giacomo a Nettuno dove nella notte tra il 22 e 23 ottobre 2014 i residenti si sono ritrovati come vicini di casa altri 40 extracomunitari provenienti della Liberia, Ghana e Sudan alloggiati all’interno di un immobile privato appena realizzato che si aggiungono ad altri 90 immigrati già ospitati nella villa in via Sele nell’ex casa di riposo per anziani. Nonostante le richieste di rassicurazione inviate dai residenti e dai comitati di quartiere non arrivano risposte dal Prefetto di Roma» lo dichiara Fabrizio Santori, consigliere della Regione Lazio.
«Oltre alle preoccupazioni derivanti dal fatto che i paesi di provenienza dei migranti sono colpiti dal virus dell’ebola, e pretendiamo certezza sui controlli sanitari applicati, è grave l’atteggiamento del Prefetto di roma e delle istituzioni competenti che sapevano ma non hanno ritenuto importante avvisare il comitato di quartiere, senza provvedere a definire le tempistiche e rassicurare i cittadini sul fatto che non si tratti di una situazione permanente. Esprimo tutto il mio sdegno di fronte a una decisione presa di sotterfugio senza pensare alle conseguenze di una emergenza internazionale caricata sulle spalle di quartieri periferici e di cittadine del litorale laziale spesso già in forte difficoltà. Non vorremmo che, come già visto e rivisto, per assicurare lo stipendio alle cooperative sociali e tutelare i migranti, si calpestino i diritti dei cittadini italiani e stranieri regolari che pagano le tasse” conclude Santori». Alberto Zei