MILANO – L’atteso corteo degli antagonisti No-Expo, contro l’inaugurazione dell’esposizione universale è degenerato in violenza. Ieri pomeriggio l’ala black block della manifestazione a messo a ferro e fuoco il centro della città meneghina.
Il mondo politico si è dimostrato unanime nel condannare gli scontri, ma soprattutto nel bersagliare il ministro Alfano.
Il più polemico sull’organizzazione della sicurezza è stato Matteo Salvini. Il segretario della Lega Nord a margine della sua visita a Pisa ha commentato: “Quello che è successo a Milano era altamente preannunciato e Alfano si dovrebbe dimettere. Mi auguro che qualche centinaio di balordi passi qualche settimana a San Vittore. Da milanese e italiano faccio il tifo per Expo, ma per ora è solo una vetrina per i ministri che sono lì spaparanzati, mentre all’estero va l’immagine di una città devastata e saccheggiata da teppisti. Vorrei sapere chi paga i danni”. Poi in serata a tuonato su twitter: “Manifestanti a Milano? No, pezzi di merda da chiudere in galera. Dimissioni di Alfano, ma anche di quell’incapace di Renzi. Lunedì mattina i senatori della Lega avvieranno una raccolta firme per sfiduciarlo”.
Il titolare dell’Interno Angelino Alfano ha risposto agli attacchi con le seguenti parole: “Abbiamo evitato il peggio con intelligenza e fermezza. La tattica di ordine pubblico adottata a Milano ha evitato il peggio. La giornata inaugurale di Expo non è stata macchiata dal sangue né dei manifestanti né delle Forze dell’Ordine. Il lavoro delle forze dell’ordine non è finito: stasera difendiamo la Scala. Abbiamo fermato molti delinquenti preventivamente e altri ancora oggi pomeriggio: adesso massima durezza contro questi farabutti col cappuccio. Nessuno si sogni di liberarli subito”.
Ernesto De Benedictis