La giornata del 22 marzo s’ è aperta a Bruxelles tra il terrore ed il sangue: nella capitale belga si son verificate, dalle 8:00 della mattina, due esplosioni ad opera d’ almeno un kamikaze nell’aeroporto nazionale, nei banchi accettazione dell’American Airlines, che – secondo quanto riportato dalla polizia belga – han provocato 13 morti e 35 feriti. A poca distanza si son verificate altre esplosioni in due diverse stazioni della metro, alle fermate di Schuman e di Maelbeek, in prossimità della Commissione Europea (chiaro il riferimento ai palazzi del potere comunitario: potere, peraltro, oggi quanto mai incerto e oscillante), in seguito a cui si stimano altri 10 morti. Massima allerta in città: il Governo ha imposto il rafforzamento immediato delle misure di sicurezza nei luoghi pubblici e su tutti i mezzi di trasporto.
Non si può fare a meno di pensare, osserviamo, a una rappresaglia dell’integralismo islamico per l’ultima operazione di polizia franco-belga che pochi giorni fa ha portato, sempre a Bruxelles, all’arresto del ricercato numero 1 per la strage di Parigi del novembre scorso ( della quale, tra l’altro, quest’ultima del 22 marzo ha ripreso, in parte, le modalità).
Qui in Italia, mentre il Ministro dell’Interno Alfano ha convocato d’urgenza al Viminale il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica, per studiare nuove modalità di prevenzione della minaccia terrorismo, Foad Aodi, “Focal Point” Italiano per l’integrazione presso l’Alleanza delle Civiltà UNAOC-ONU, e Presidente della Comunità del Mondo Arabo in Italia (COMAI),dichiara di condannare fermamente “il terrorismo cieco che mira alla terza guerra mondiale. Siamo con il cuore a Bruxelles, con tutti i familiari delle vittime che oggi hanno drammaticamente interrotto le loro esistenze“.
Il Presidente della COMAI lancia un nuovo appello agli immigrati e agli arabi in Italia: “Invitiamo tutti i cittadini stranieri in Italia a denunciare qualsiasi sospetto nei confronti di eventuali persone che trascendono nell’estremismo, deviando il senso della religione islamica. Offriamo la massima disponibilità al Governo italiano per collaborare in maniera costruttiva e tutelare la nostra Italia. Quanto all’Europa – aggiunge – urge un lavoro unitario portato avanti insieme ai Paesi arabi, per rafforzare la sicurezza ai confini con una nuova legge europea sull ‘immigrazione e una politica estera condivisa da tutti Paesi membri UE, tralasciando qualsiasi individualismo e qualsiasi divisione interna. Dobbiamo restare uniti per combattere l’immigrazione irregolare senza fare allarmismo, salvaguardando la buona convivenza tra immigrati ed occidentali: quella che resiste nonostante i terroristi facciano di tutto per distruggerla. Purtroppo, in seguito a questi attentati, gli immigrati in Italia e in Europa divengono oggetto di rabbia, discriminazioni e pregiudizi, per colpa delle strumentalizzazioni politiche. Dobbiamo combattere il terrorismo con tutte le nostre forze, senza dimenticare che l’ immigrazione irregolare è altra cosa rispetto all’immigrazione programmata: così come il vero Islam è altra cosa dal terrorismo“.
di Fabrizio Federici