Cittadini adottano tombino ma città sempre allagata
A Roma torna l’esasperazione da allagamenti che puntualmente si ripetono sempre negli stessi posti a ogni piccolo e grande acquazzone. Alla sindaca Raggi e all’assessora Muraro chiediamo conto delle risorse messe a disposizione per questi interventi programmati dal 9 settembre scorso nell’ambito del ‘Piano foglie e funzionalità caditoie della rete fognaria’ di competenza della municipalizzata Ama e dello sconfortante risultato raggiunto di fronte alle prime piogge. Ama avrebbe dovuto attivare un intervento straordinario di pulizia delle foglie e della sporcizia accumulata sui tombini, facendo sì che non si otturassero e le acque piovane potessero adeguatamente defluire. Non sono bastati neanche i cittadini che in queste settimane si sono attrezzati da sé e hanno ‘adottato’ un tombino prendendosi cura di un chiusino davanti la loro abitazione o il loro negozio, curandone la manutenzione e disostruendolo. In poche parole, si sostituiscono a un’amministrazione incapace nella gestione quotidiana della città e risolvono loro stessi i problemi più immediati. Questi cittadini, cui va riconosciuto un grande senso civico e un invidiabile spirito di iniziativa, pur pagando tariffe tra le più alte del Paese per un servizio che evidentemente non ricevono, si rimboccano le maniche e non aspettano le vane promesse dei sindaci. A Roma, come nel resto d’Italia, in autunno e in inverno piove e cadono le foglie, e non basta un post su Facebook per scongiurarne le conseguenze sulla vita della città.
E’ quanto dichiara Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio di Fratelli d’Italia.