Convergenza Socialista è in prima fila nel chiedere a tutti gli italiani di votare NO al referendum sulla riforma Costituzionale del trio Renzi-Boschi-Verdini. Il Referendum del 4 Dicembre sarà la ‘Stalingrado’ della nostra democrazia ed è fondamentale votare NO!
La nostra Costituzione, che certamente non è perfetta, ha avuto come padri grandi intellettuali e pregevoli statisti. Modificare una Costituzione imperfetta è sempre possibile ma sarebbe sicuramente necessario una decisa e certa preparazione politica, una precisa giustezza culturale ed una visione amplia del futuro. Modificare una Costituzione ragionata per il tornaconto politico di alcuni è immorale, scorretto. E’ una pubblica truffa. Così come è del tutto errato ragionare secondo il metro del ‘meno peggio’. Votare, cioè, qualsiasi riforma purché sia una riforma. Questo approccio è sbagliato in quanto non entra nel merito delle problematiche emerse oggi dalla riforma Renzi-Boschi-Verdini.
Renzi afferma che la riforma, approvata dal Parlamento, accorcia l’iter di approvazione delle leggi e permette notevoli risparmi. Ma, in effetti, così come accorcia l’approvazione di buone leggi, l’iter in essere accorcia l’approvazione di cattive leggi e, quindi, è cosa buona e giusta. Inoltre, la riforma non elimina il Senato, ma toglie a noi Italiani il diritto di eleggere i Senatori. Un Senato, quindi, composto da nominati dai Consigli Regionali e dal Presidente della Repubblica. Questo è un passo indietro nella qualità della democrazia di questo Paese.
Convergenza Socialista è contro la riforma Costituzionale Renzi-Boschi-Verdini così come è contraria all’Italicum, ed è consapevole della assoluta mancanza di preparazione etica, politica e tecnica da parte della nostra classe politica nell’affrontare un discorso complesso e lungimirante che una modifica della Costituzione italiana e della legge elettorale richiederebbe.
Non escludiamo la possibilità di modifiche su questi due punti. Essi però devono seguire canoni completamente differenti, nel metodo e nel merito.
Ogni riforma di tipo Costituzionale o modifica della legge elettorale deve perseguire il più ampio coinvolgimento delle forze parlamentari e raggiungere il massimo del consenso. L’Italia, dal Mattarellum in poi, è stata svilita da un crescente deficit democratico che ha sottratto rappresentatività ad ampie fasce di cittadini ai quali è stato precluso il coinvolgimento nel processo di effettiva partecipazione alle scelte.
Convergenza Socialista ritiene fondamentale, per il bene della nostra democrazia, il ripristino della più ampia rappresentatività dei diversi orientamenti politici all’interno delle Assemblee Elettive. È fondamentale ritornare al concetto basilare della rappresentatività nelle istituzioni repubblicane. Una legge elettorale proporzionale deve essere varata per consentire a tutto il Paese di partecipare, attraverso il lavoro degli eletti, alla vita democratica. Solo dopo è possibile discutere e convergere su riforme costituzionali che vadano verso forme di maggiore partecipazione e libertà politica, invece di incentivare forti restrizioni democratiche ed alienare milioni di cittadini dalla vita politica del Paese.
Gli italiani per uscire dalla crisi hanno bisogno di più democrazia e non più autoritarismo.
Convergenza Socialista persegue la libertà di votare il soggetto politico più vicino alle proprie idee e l’eguaglianza tra tutti i cittadini nell’avere diritto ad essere rappresentati in Parlamento.
Convergenza Socialista crede che la piena rappresentatività sia un obiettivo da perseguire e da raggiungere per allontanarsi una volta per tutte dall’arroganza della vita politica attuale e incamminarci lungo un sentiero che come obiettivo ha il dialogo, la comprensione delle diverse problematiche e opinioni e il raggiungimento di compromessi che tengano conto delle necessità e delle esigenze di ogni cittadino.
Convergenza Socialista persegue riforme costituzionali che amplino il terreno democratico e non lo restringano; più democrazia e meno elitarismo, più dialogo e meno settarismo.