A mia figlia Giulia! Risponde la signora gaiamente accaldata alla domanda dello scrittore per la dedica da mettere sul libro. Siamo andati troppo avanti. Rewind. Ieri, alle 18.00, dopo le date di Brescia, Milano,Torino e Bologna, Fabio Volo – nome d’arte di Fabio Bonetti, scrittore, conduttore radiofonico e televisivo, sceneggiatore, attore e doppiatore – è arrivato a Roma, nel Bookstore di Mondadori in via Tuscolana, civico 771, per incontrare il pubblico e firmare le copie del suo taccuino ritrovato A cosa servono i desideri. Oggi è a Napoli e domani a Londra.
Il famoso autore calcinatese – scrive libri che sono tradotti in 22 paesi del mondo, come dichiara in un’intervista di un anno fa sul IlFattoQuotidiano – fa tappa unica nella capitale romana per la promozione del libro breve, e sceglie, come cornice, la periferia all’altezza dell’ottavo chilometro della via Tuscolana. Un vasto quartiere densamente storico e abitato: comprensorio di località Cecafumo e del Quadraro – con l’edificio di Muratori e De Renzi noto, per la sua forma, come boomerang o edificio a stecca, con la Torre di Piazza dei Consoli e il Monte del Grano del giardino di Piazza dei Tribuni – e del Comando Aeroporto Francesco Baracca di Centocelle, da cui partì il primo volo (mera coincidenza!) in Italia nel 1909, di Wilbur Wright con il suo Flyer.
Non perdiamo di vista l’ipotesi di timeline della pomeridiana tuscolana de A cosa servono i desideri di Fabio Volo.
Lo scrittore fa un ingresso morbido fra la gente, fra i sorrisi e i visi colti alla sprovvista accanto, di fianco, sopra e a lato dei vari prodotti editoriali e dei libri esposti, degli addetti alla sicurezza e del personale della libreria. Volo arriva alle 18.00 ed entra dall’ingresso destro del Mondadori Bookstore a strada di via Tuscolana. La folla dei fan riempie in toto il lato sinistro e la parte centrale dei locali adibiti e transennati per l’occasione. Applausi, commenti, consenso corale. Il corridoio sulla destra, fra selfie e foto, conduce il quarantaquattrenne casual alla postazione dedicata al firmacopie, davanti alla gente che lo sta aspettando. Altro scatto dell’autore della pianura bresciana ai suoi fan (sarà il post della serata sui profili facebook e instagram). Conquistato l’angolo, Fabio Volo, penna alla mano, inizia la maratona per incontrare il pubblico della sua ultima produzione letteraria A cosa servono i desideri.
Firme, sorrisi, chiacchiere, dediche, firme, abbracci, baci, strette di mano, firme, gag, risolini, esultanza, firme, foto, selfie, video, firme, gruppi, famiglie, coppie, firme, nonni, mamme, figli, firme.
Un dispendio di firme. Tutto nel rispetto delle priorità civiche per l’attesa nei luoghi pubblici riservate ai disabili, ai minori in passeggino e non che accompagnano mamme voliane adoranti, aggiungendo, occasionalmente, anche chi sta per perdere il treno.
I fan non demordono. L’autore nemmeno. Qualcuno si fa firmare anche altro. Certuni chiedono a Volo dei videodedica per chi non è presente e lui non si tira indietro, pronto, davanti alla camera dei cellulari esaudisce le richieste, dice Ciao, ciao e si accompagna col gesto di saluto della mano. L’incontro col pubblico soggiogherà i social in un batter d’occhio. C’è ancora gente fuori? Si chiede un fan pensando a voce alta e rispondendosi altrettanto Non si vede bene da dentro, per via della gente numerosa che ha aderito all’evento, e chi sta intorno a lui annuisce.
Ore 18.50. C’è ancora gente in fila, rimasta fuori, per strada? Stavolta è Fabio Volo a chiederlo. Deve interrompere un attimo. I fan rumoreggiano piano, giusto qualche secondo fino al chiarimento del loro beniamino che non andrà via e che dichiara Fra cinque minuti devo lasciare. E così è stato.
Nel frattempo si apprende dallo staff voliano che ci sarà solo la firma delle copie del libro breve, non ci sarà la classica promozione dell’opera come avviene solitamente, in quanto si è voluto differenziare questo momento da quello che avviene per la presentazione dei romanzi. Intorno alle 19.00, l’autore di Fazio – come lo apostrofa compitamente la signora dirimpettaia informando i vicini appena arrivati – con un salto riprende il suo ruolo, dopo aver scambiato qualche parola con due simpatiche nonnine alle prese con la scelta dei libriregalo per i nipotini, femmina e maschio, di sette e dieci anni.
Riparte la performance delle firme. Ma A cosa servono i desideri del libro breve interattivo? A respirare la vita fino in fondo si legge nello scampolo della frase rubata dalle prime pagine, un’azzardata sintesi a prima vista del taccuino ritrovato. Andiamo pure avanti.
Ore 19.15 Ahò, anvedi com’è invecchiato, in Tv pare più giovane! Sussura la vamp che rivolta al suo idolo chiede Fabio, mi mandi un bacio? Lo smack a due mani dell’autore, in risposta immediata, è immortalato all’istante dal vamphoneclick. Tre donne trionfanti si apprestano a controllare il loro firmabottino confabulando in cerchio Lo hai fatto dedica’ a Claudia? Si si. Me so’ persa n’attimo quanno m’ha chiesto er nome. Ma n’attimo proprio. Poi c’ho parlato: Claudia, è per Claudia. Me sento addosso ancora er braccio suo: m’ha abbracciato pe’ fa’ la foto! Ripete tutta emozionata alle amiche, le quali in delirio l’hanno già abbandonata per personali socialscatti da postare. Non sono le sole. Dopo il coetaneo appassionato dello scrittore, ecco sopraggiungere, la nonna entusiasta che, allontanandosi dall’angolo del firmacopie, vuota il sacco sorridente Non è per me, è per mio nipote Giovanni! Intanto c’è chi dal pubblico esordisce con simpatico cameratismo Fabio sei in diretta… e lo riprende. Altro duplice videointervento dell’attore (la prima registrazione era fallita!) Tanti auguri Vincenzo. Ti abbiamo aspettato…
Sono solo le 19.30. Firme offlimits. Misurati sketch d’intrattenimento interattivo si susseguono: carino il siparietto della signora tuttarossa. Fino al momento, intorno alle 20.00, in cui Fabio Volo si dirige alla fine della fila. Sono rimasti in pochi. Adesso partiamo da qui. Dice sorridente e continua Di chi è il libro? La donna interpellata risponde subito Manuela! e filma tutto con il suo cellulare. E si ritorna all’ordine prestabilito dalla coda. Momento clou anche per la piccola ragazzina mora, coda e viso aperto, accompagnata dall’amichetta rimasta fra i fan, che con tono deciso ed educato invita Fabio Volo all’autografo sulla sua copia E’ per Barbara! il conduttore l’osserva e incuriosito le chiede Chi è Barbara? e la piccola, con ‘i piedi in prima’, Mamma!
Si potrebbe andare avanti per molto ancora. Ma abbandoniamo. Riportiamo la risposta all’unica domanda curiosa – che lascia meravigliato il nostro autore, suggerita dal taccuino, dettata dal rimanere nel topic dell’incontro e senza interrompere la firma delle copie – che ci siamo proposti di effettuare Una frase, un detto, una citazione in cui si riconosce… e Fabio Volo, quasi senza fermarsi, alzando gli occhi dalle pagine recita Mio cuore, monello giocondo che ride pur anco nel pianto, mio cuore che è tanto felice d’esistere al mondo. E’ di Guido Gozzano. E’ a pagina 13 del libro. Il resto è spiegato nel post che anticipa l’uscita del taccuino ritrovato e nell’affetto dei fan che lo hanno accolto e che lo accolgono. Il resto è giudizio aperto sul fenomeno e/o sull’uomoscrittore.
Una spicciolata di persone sosta nel bookstore. Non è ancora finita. Non dimentichiamo la comparsa a fine firmacopie de Il Salutatore, personaggio estroverso dall’originalissima barba, che agguantato calorosamente e cortesemente Fabio Volo, gli ha strappato un videosaluto ai followers mettendogli in mano delle manine colorate salutanti. Alle 20,35, in un climax ormai da festa, giunto al brindisi, ma sempre più in tono familiare, ecco le parole conclusive e di ringraziamento per tutti i presenti da Fabio Volo Ciao,ragazzi, abbiamo finito anche con la torta. Ci vediamo il prossimo anno…o fra due…appena faccio il prossimo libro e il lieto the end del regalo di una maglietta dell’evento – indossata da un addetto della libreria – autografata seduta stante per una fan speciale, Antonella F., che lo segue dagli esordi e che mi rivela in confidenza Non sai quanto lui è importante per me, non sai cosa significa: lo aspettavo da tempo, anzi E’ una vita che aspetto!
Maria Anna Chimenti