di Alberto Zei
L’eccesso di sicurezza – Il problema del drone subacqueo sequestrato ad una nave americana da parte della Cina è ormai a tutti noto. Non ci soffermeremo quindi, a illustrare come questo episodio sia avvenuto, né sulle reazioni a caldo tra i due Paesi coinvolti, in quanto nei giorni successivi e in queste ultime ore in particolare, l’incidente si è ridimensionato fino al punto che l’America rinuncerebbe alla restituzione del dispositivo, che prima aveva sollecitato.
Si è trattato di una sorta di incidente di percorso, provocato probabilmente dalla eccessiva sicurezza degli americani che eseguivano in acque infide la ripresa di ciò che si proponevano. D’altra parte, non è un caso che incidenti a volte anche tra i più fastidiosi, avvengono proprio per l’eccesso di sicurezza. Infatti la cautela che avrebbe ritardato la scioltezza operativa della ricerca e quindi dei risultati, avrebbe però evitato attraverso una maggiore prudenza, ciò che adesso è divenuto uno scontro diplomatico tra le due superpotenze; scontro che quasi sicuramente è destinato a rientrare ma che potenzialmente potrebbe anche degenerare in una escalation di azioni e ritorsioni. Certi pretesti non mancano per accusare reciprocamente di azioni sconvenienti i protagonisti di questa avventura, ma è anche certo che con il senno del poi, tutto questo sarebbe stato evitato se fosse stato usata un po’ di circospezione e cautela nei confronti di qualsiasi imprevisto, che senza cambiare lo scopo avrebbero almeno, evitato la cattura del drone.
Dopo questi errori operativi si aggiungono poi ha fatto avvenuto, anche i cosiddetti lapsus freudiani riguardanti termini che vengono fraintesi e che comportano proprio per questa aggiunta interpretativa ulteriori malintesi ad una situazione già compromessa all’inizio.
L’ attesa al varco – Nello scambio delle note di protesta, tra Cina e America, l’ aspetto che più ha destato l’ attenzione dell’ opinione pubblica e anche l’ ilarità degli avversari di Trump è quello del termine “unpresidented” da lui stesso espresso, in luogo di “unprecedented” e che anziché significare, come doveva essere: un “episodio “senza precedenti” riferito al sequestro del drone, viene più o meno maliziosamente interpretato alla lettera: “senza Presidente”. Fatto questo che dà luogo a intenti dileggianti diversi come quello espresso su certa stampa di casa.
Un atto “senza precedenti”, in inglese è: “unprecedented”.Trump scrive invece nella nota di protesta: “unpresidented” anche se la parola viene poi rettificata in modo corretto. Scende in campo per precisazioni su questo significato perfino il dizionario più famoso d’America, il Merriam-Webster . Ma sul web, non si perdona. Tra i primi a prendere atto e a diffondere il termine con il suo annesso significato, sono i più irriducibili avversari dello stesso Trump. Tra questi a diffondere la presunta cantonata è George Takei, l’attivista dei diritti umani. I commenti sulla stampa si rincorrono: ve ne sono di ogni specie fino a leggere frasi come questa: “speriamo che presto ‘non sarà più Presidente’“. Al di là delle polemiche sul concetto che il termine sottende e che viene interpretato come detto sopra, alla stregua di un errore involontario al massimo attribuibile come lapsus freudiano dello stesso Trump è più plausibile però, ritenere che la parola pronunciata abbia voluto effettivamente coniare il significato di “non Presidente”.
Forse messaggio dedicato – In effetti, sarebbe plausibile e vincere dalla nota di Trump che la Cina ha concepito nei confronti attuali dell’ America “un atto senza Presidente”. In altri termini, se l’America in questo momento di transizione elettorale, avesse avuto il proprio Presidente insediato nella sua piena funzione, come lo sarà il 20 gennaio, probabilmente il sequestro così com’è avvenuto, non avrebbe avuto luogo. Questo infatti, è per l’America il momento delle non decisioni e quindi, quello della sua maggiore vulnerabilità. Una disavventura di tal genere, dopo l’insediamento di Trump alla Casa Bianca, forse non si sarebbe verificata per quel timore reverenziale a cui si deve a un Presidente dello Stato attualmente più importante del mondo sotto diversi profili, sicuramente quello militare, quello economico e finanziario, quello industriale e commerciale, quello degli scambi internazionali e della leadership occidentale.
Forse non desterebbe né meraviglia né ilarità, agli stessi avversari di Trump, una rilettura della nota sotto questo punto di vista.