La tredicesima, conosciuta anche come gratifica natalizia, è una mensilità aggiuntiva che viene corrisposta ogni anno ai lavoratori dipendenti nel mese di dicembre. Tale mensilità aggiuntiva è stata resa obbligatoria agli impiegati dell’industria con il contratto collettivo nazionale di lavoro del 1937. Dal 1960 la tredicesima è stata estesa a tutti i lavoratori dipendenti ed essendo corrisposta nel periodo natalizio ha una grande importanza sull’andamento dei consumi del mese di dicembre e sulle spese per i regali e per il cenone di Natale.
Dei quasi 35 miliardi di euro che i dipendenti incasseranno nei prossimi giorni grazie alla tredicesima mensilità, però, gliene resteranno nelle tasche appena 5 miliardi perché dopo il salasso fiscale di novembre (55 miliardi di euro di tasse ed imposte) gli italiani dovranno versare entro il 16 dicembre 10 miliardi di euro.
A fare i conti su come sarà spesa la tredicesima è il rapporto di Adusbef e Federconsumatori. RC Auto, bollo di auto e moto, bollette, rate dei prestiti e dei mutui, IMU sulla seconda casa e la seconda rata della Tasi sono le maggiori voci di spesa che ammonteranno complessivamente a 29,8 miliardi, 1,7% in più del 2015.
Quest’anno alcune imprese hanno già dichiarato che, a causa delle tasse e delle difficoltà di accesso al credito,non riusciranno a pagare le tredicesime dei lavoratori. Tra le ragioni indicano un’eccessiva concentrazione degli adempimenti fiscali in dicembre e denunciano la mancata concessione da parte delle banche del prestito necessario a coprire l’esigenza di maggiore liquidità.
Adusbef e Federconsumatori registrano un gravissimo disagio sociale ed un vistoso impoverimento degli italiani, infatti oltre il 25%, quasi 15 milioni di nostri connazionali, sono a rischio povertà. Le due associazioni quindi invitano il Governo che verrà a concentrasi nella riduzione del debito pubblico che a settembre 2016 ha raggiunto l’importante cifra di 2.213 miliardi di euro con un aumento di 106 miliardi di euro dal febbraio 2014, data di insediamento del Governo Renzi.
di Fabio Galli