Dal 2 al 4 dicembre, si voterà all’ Ordine dei Medici di Roma, per l’elezione dei nuovi Consiglio direttivo e Collegio revisori dei conti. La lista “Medici Uniti”- di cui fan parte medici di vasta esperienza, e impegnati anche in campo sociale – vuol portare una serie di cambiamenti nell’ Ordine, all’insegna delle parole-chiave esperienza, professionalità, innovazione, dialogo coi cittadini. Ne parliamo col Prof. Foad Aodi, medico fisiatra, candidato, direttore sanitario d’ un importante Centro per la riabilitazione e di un Poliambulatorio polispecialistico internazionale; fondatore dell’ Associazione Medici d’origine Straniera in Italia (AMSI) e dell’ Unione Medica EuroMediterranea (UMEM), già docente a contratto di Fisiatria presso “La Sapienza”, e già esperto presso il Consiglio Superiore di Sanità. Al Consiglio dell’ Ordine di Roma, Aodi è già stato eletto per 3 legislature (2003-2011), mentre nell’ultima legislatura è stato consigliere della Fondazione Ordine dei Medici; attualmente è Preside della facoltà di Fisoterapia e riabilitazione interdisciplinare dell’ Università anglocattolica “San Paolo”, e membro del “Focal point” per l’ Integrazione in Italia per l’ Alleanza delle civiltà (UNAOC), organismo ONU.
D. Prof. Aodi, che dire di questa campagna elettorale per l’ Ordine di Roma?
R. Sono molto soddisfatto della “maratona” che sta facendo la nostra lista “Medici Uniti” per ascoltare tutti, e fare proposte concrete in tema di dignità professionale del medico, sanità, rapporto coi cittadini. In queste settimane abbiamo avviato un vero e proprio dibattito anche internazionale, grazie al sostegno d’un movimento come “Uniti per unire”, internazionale, interprofessionale e interculturale: coinvolgendo tutte le realtà della sanità, il mondo dell’ Università, i pilastri del servizio Sanitario nazionale ma anche della sanità privata, le strutture accreditate e le cliniche, sia private che convenzionate.
D. Ma quali sono le vostre proposte?
R. Vogliamo essere uniti per far diventare l’ Ordine dei Medici la casa di tutti, e portare l’ Ordine a casa di tutti i medici e i cittadini, potenziando i suoi servizi online, e tutto il suo rapporto col territorio di Roma e Provincia. Vogliamo che in ogni struttura sanitaria ci sia un referente dell’ Ordine, per tutti i problemi attinenti a deontologia e dignità professionale. Vogliamo politiche che combattano davvero precariato, disoccupazione e sottoccupazione – giovanile e non – dei professionisti della sanità, e vogliamo eliminare quello che, oggi, è il vero e proprio “mercato ” degli ECM, facendoli diventare di qualità. Uniti, inoltre, nel rispetto dei diritti ma anche dei doveri dei medici: sulla base del principio che chi sbaglia paga, certo, ma senza “sbattere il mostro in prima pagina”. E uniti per potenziare le strutture sanitarie, ambulatoriali, ospedaliere, universitarie, con un miglior coordinamento sul territorio e mettendo veramente al centro di tutto la salute del paziente. Uniti per combattere anche il deteriore fenomeno della “medicina difensiva”, creando un’ alleanza tra medici e pazienti.
D.E per quanto riguarda i rapporti tra medici e altre categorie professionali?
R. Premesso che nella sanità operano varie figure professionali (medici , odontoiatri, infermieri, fisioterapisti, psicoterapeuti,farmacisti ,psicologi ecc…), che è piu’ corretto chiamare “professionisti della sanità”, anzi, meglio ancora, “professionisti internazionali della sanità” ( vista la presenza in Italia, ormai da decenni, di migliaia di operatori d’ origine straniera, che, come in altri Paesi, concorrono a formare l’ossatura della nostra sanità), noi crediamo molto in un’ alleanza interprofessionale (tra medici, farmacisti, ma anche avvocati, commercialisti, giornalisti, ecc…), per meglio affrontare problemi comuni a piu’ categorie. Proprio come, da anni, fa Uniti per Unire. La nostra soddisfazione è che oggi vediamo un riscontro a questo nostro impegno: oggi i medici avvertono palesemente la corrente che, in Italia, preme per una svolta reale nella sanità e per rendere l’ Ordine professionale davvero aperto a tutti, e non piu’ chiuso nella sua “torre d’avorio”.
D. Quando e dove si vota per l’ Ordine?
R. Da sabato 2 a lunedì 4 dicembre, dalle ore 7.00 alle ore 22.00, appunto alla sede dell’ Ordine in Via Giovanni Battista De’ Rossi, 9: si eleggono 15 membri del Consiglio direttivo e 3 revisori dei conti, piu’ un supplente. Raccomando – nel votare la lista “Medici Uniti” – di scrivere sempre nome e cognome dei candidati scelti: seguìti anche per alcuni – per evitare errori legati a possibili omonimie – dal numero d’ iscrizione all’ Ordine.
D.E qual è la posizione dei dentisti, visto che si presentano con una propria lista, di 4 nomi, per l’ apposita Commissione Odontoiatria dell’ Ordine?
R. Siamo riconoscente agli amici della lista “Uniti per l’ Odontoiatria”, che hanno una linea analoga alla nostra, e, con la loro associazione di categoria, l’ ANDI (Associazione Nazionale Dentisti Italiani), hanno fatto dichiarazioni ufficiali, chiare, assolutamente coraggiosi , di appoggio a “Medici Uniti”. Noi pure invitiamo i nostri aderenti e simpatizzanti a votare appunto anche la lista “Uniti per l’ Odontoiatria” (vari medici, tra l’altro, sono iscritti sia all’ Ordine che alla sua Commissione Dentisti).
D. Desidera ringraziare altre associazioni, per l’appoggio alla vostra lista?
R. Ringrazio anzitutto l’ Ufficio di presidenza di Uniti per Unire, con tutti i suoi componenti, rinnovato 2 settimane fa; e il Comitato elettorale che mi ha sostenuto, composto da membri appunto di U X U e di altre associazioni. Come “Emergenza Sorrisi” ONLUS, l’ associazione A.S.S.O., il Sindacato SIE, l’ Associazione Medici Libanesi in Italia (AMLI), il Dipartimento Cooperazione internazionale delle Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai), l’ AMSI ( che dal 2000, ricordo, ha organizzato ben 550 convegni, e ha curato ben 1100 bambini, in un progetto umanitario della Regione Lazio in collaborazione con “Emergenza Sorrisi”: la quale, a sua volta, ha operato altri 4500 piccoli nei Paesi euromediterranei e afroasiatici). Poi l’ UMEM, la “Medicus Christi Europea” e tante altre realtà aderenti. Ringrazio, infine, l’ Istituto “Ferdinando Santi” per il forte appoggio che ci ha dimostrato; e tutti le strutture sanitarie private ed i sindacati, che ci hanno sostenuto rivendicando il proprio ruolo, ma sempre nel rispetto dell’ autonomia dell ‘Ordine dei Medici, realtà indipendente e libera. Colgo anche l’occasione per precisare che “Medici Uniti” non è- come alcuni han detto – la lista dei sindacati, ma l’espressione semmai di tante personalità che non rinnegano l’appartenenza ai sindacati, ma non se ne fanno condizionare. E rivendichiamo di aver fatto fede all’accordo fatto, a suo tempo, col compianto Dr. Roberto Lala: col quale vincemmo, nel 2004, appunto le elezioni all’ Ordine di Roma con una lista unitaria ed oggi proseguiamo con la lista Medici Uniti insieme a tutti i colleghi che hanno creduto nel 2014 e continuano a credere anche oggi senza cambiare posizione.
Fabrizio Federici