Roma. E’ partita. Manca “lo sparo” della partenza certo, e mancano ancora tutti gli sfidanti ai blocchi di partenza, ma la corsa alla presidenza del Lazio per alcuni dei candidati ha preso già il via in questo weekend. “Chi ha tempo non aspetti tempo” visto che l’arrivo al traguardo è previsto non prima della prossima primavera, a braccetto con le politiche. A rischio e pericolo dei candidati.
Zingaretti: il rilancio dell’”avventura popolare” parte dall’Ex-Dogana
Ha esordito tra vino e panini con la porchetta il Presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti, ospite ieri al Made in Lazio, appuntamento conclusivo del programma romano Save The Date, organizzato dall’Ex Dogana di San Lorenzo. Zingaretti, reduce vittorioso dal commissariamento della sanità della regione Lazio, non ha nascosto i motivi della sua presenza: “questa è una chiamata, è una riunione per capire ciascuno di noi quello che può fare al meglio”. Il comitato della sua lista verrà istituito per metà dicembre e il programma sarà pronto per gennaio ma in queste settimane è “il momento”-dice –“di lavorare, di costituire qualcosa che in questo momento non esiste”.
Ecco il perché della scelta di Save the Date: “tornare in rete” e costruire un’alleanza con i cittadini già convinti ma anche con gli arrabbiati e i delusi che non credono più alla buona politica. Durante il discorso frequenti i rimandi al tema della sanità: dopo dieci anni, l’uscita del commissariamento rappresenta una vittoria frutto di un lavoro immenso che porterà al miglioramento delle cure anche grazie al nuovo piano di assunzione di 3500 unità nel settore.Ma sull’onda delle polemiche alimentate nelle ultime ore dai M5S, Zingaretti non ha esitato a definire “ la rabbia” di alcuni commenti in mezzo alla gioia come “ figlia di una regressione culturale, della delusione che diventa odio e di chi si nutre delle paure di cittadini”.
Roberta Lombardi: prima tappa ed è subito polemica con il Pd
“Oggi è partita la campagna M5S per il Lazio” recita solenne il titolo del post di Roberta Lombardi, la pentastellata incoronata dal popolo web per la corsa alla regione. La scelta di Viterbo, e in particolare la visita all’ospedale Belcolle e al padiglione di Montefiascone è apparsa fin da subito in aperto contrasto a Zingaretti. E se su questo ci fossero dubbi è stata lei stessa a toglierli e a spiegare i motivi che l’hanno indirizzata verso Viterbo su Facebook: “al Belcolle abbiamo trovato quello che definirei l’eterno incompiuto. Questa struttura ha la mia stessa età, è del ‘73 e gran parte dell’assistenza offerta viene dai medici e dagli operatori sanitari, dal loro spirito professionale e dal loro impegno, non certo dalla politica”. Nel corso del lungo post la Lombardi ha proposto l’equazione Zingaretti -Monti, visto che entrambi si vantano a torto del disavanzo prodotto e che Zingaretti e il Pd, come Monti, “stanno mettendo in ginocchio la sanità del Lazio, chiudendo ospedali, presidi sanitari e imponendo le più alte tasse di Italia”. La realtà che emerge a Montefiascone è fatta di “reparti fantasma”- ha aggiunto – “o peggio di reparti chiusi”, come quello di ematologia nel 2006, ristrutturato nel 2014 dalla Regione Lazio con il lasciapassare del Presidente uscente Zingaretti.
Pirozzi: la prima orma della lista civica dello “scarpone” è Tor Bella Monaca
L’orma dello scarpone sul logo elettorale scelta da Pirozzi va verso destra eppure il sindaco di Amatrice che dopo i “no iniziali” ha confermato la sua candidatura, sembra volersi distaccare dai partiti tradizionali per dare voce “al territorio” e ai tanti comuni dimenticati. Sarà vero? Per il momento Pirozzi non è iscritto più a Fratelli d’Italia e ha messo su una lista completamente civica. Alle domanda dei giornalisti su una possibile convergenza con la destra, Pirozzi tuttavia non esclude la possibilità di un avvicinamento futuro ma solo se in funzione di un comune
L’incognita di Mdp e FdI
Valentina Pigliautile