La lista “Medici Uniti”, candidata alle elezioni dell’Ordine dei Medici di Roma e Provincia, svoltesi nella Capitale e nella provincia il 2-4 dicembre, è risultata vincitrice con circa 1600 voti di distacco dalla lista antagonista. Con un programma innovativo, che punta, tra l’altro, alla valorizzazione della professione medica, alla difesa del diritto alla salute universale, al contrasto della medicina “difensiva” e delle “cure fai da te”, e allo sviluppo dell’occupazione giovanile, la lista è composta da un direttivo che riunisce medici italiani e d’ origine straniera.
“Ringraziamo tutti i colleghi che han partecipato alle elezioni, che hanno recepito il nostro messaggio coraggioso e ci hanno portato alla vittoria”: a dichiararlo è il Prof. Foad Aodi, medico fisiatra, fondatore e Presidente dell’Associazione Medici d’ Origine Straniera in Italia (AMSI) e del movimento internazionale “Uniti per Unire”, e fondatore della Confederazione Internazionale Unione Medica Euromediterranea – UMEM. Che riconferma il suo quarto mandato al Consiglio dell’Ordine con 3301 voti, con la partecipazione di migliaia di colleghi italiani e internazionali al voto in blocco della lista.
“Sono fiero”, prosegue Aodi, “come medico e come cittadino italiano e internazionale, di continuare a offrire il mio contributo per migliorare più che potremo il nostro sistema sanitario; ringrazio i colleghi della “squadra”, coi quali sono andato avanti in questo percorso di vittoria. Ringrazio, in particolar modo, il Movimento Uniti per Unire, l’Amsi, la Confederazione Internazionale UMEM e tutte le realtà aderenti, che han sostenuto in blocco il nostro Consiglio Direttivo. Al loro sostegno rispondiamo che siamo pronti a concretizzare gli obiettivi proposti e a soddisfare le aspettative di quanti hanno creduto in noi, senza personalismi o protagonismi: perché solo uniti possiamo aiutare insieme medici e pazienti, valorizzando il nostro Ordine. Avanti anche con la nostra proposta d’ una Confederazione interprofessionale, che raccolga tutti gli albi e Ordini professionali, e quei professionisti della sanità che lavorano senza essere ancora supportati da un Ordine: per combattere le problematiche comuni a tutte le professioni, come la medicina difensiva, la fuga dei cervelli, la sottopaga, la disoccupazione e il precariato”, conclude Aodi: che è anche Membro del “Focal Point” per l’ Integrazione in Italia per l’ Alleanza delle Civiltà-UNAOC (0rganismo ONU), e già esperto al Consiglio Superiore di Sanità.
Fabrizio Federici