«Dice Cancellato che “ il richiamo al voto utile non ha senso e non ha mai funzionato. Dimenticata la Seconda Repubblica, il Mattarellum ed i richiami alla responsabilità degli elettori contro il pericolo azzurro o rosso bisogna mettersi il cuore in pace. Oggi i poli sono almeno tre ed i partiti sono tanti, le correnti ancora di più e le alleanze parlamentari il cuore di tutto”. Vengono fuori ammucchiate elettorali funzionali solo all’élite, che non rappresenta certo l’alternativa ma è la ripetizione solo del vecchio schema consunto. E’ chiaro che il futuro governo nascerà su accordi parlamentari, essendo la legge proporzionale senza premi di maggioranza e con nessuna minoranza qualificata che di conseguenza non riuscirà a conquistare il 50+1 dei seggi di Camera e Senato.
Il centrodestra potrebbe così diventare la prima coalizione del parlamento mentre il Pd il primo gruppo parlamentare ed il Movimento 5 Stelle la prima lista per numero di voti. Per questi motivi si prevede che il Presidente della repubblica possa decidere di dare l’incarico per formare il nuovo governo a chi realisticamente può farlo. Ovviamente essendoci tre poli eterogenei il governo sarà con quasi certezza sostenuto da una maggioranza deviata, derivante da accordi parlamentari che prescindono dalle attuali coalizioni elettorali e dalla volontà di quegli uomini di buona fede che, come noi,si rivolgeranno alle ulne il prossimo 4 marzo.
Ed allora, non esistendo più le categorie politiche che avevamo conosciuto ed amato, dovremo abituarci all’idea che non ci
sono più schemi- almeno per ora- e che l’elettore che voterà eventuali programmi non li vedrà quasi certamente realizzati perché questi finiranno in un frullatore da cui ne uscirà un bibitone indigesto. In questo scenario l’appello al voto utile, che a dire il vero non ha mai funzionato se non come ricatto all’elettorato, svanirà completamente dietro i falsi appelli di leader e di fantomatiche coalizioni e di quei partiti senza più regole ed etica interna, composti dai voti strutturati (anzi imbalsamati) che si mobilitano solo per le tornate elettorali rimanendo i partiti totalmente assenti, per il restante tempo, dai problemi reali delle persone. Ogni processo, all’interno di questi, gira su numeri, soldi, potere, controllo. Le alleanze servono per conquistare i collegi maggioritari, poi si vedrà il resto. Tutto, fuorchè buona politica diventata ormai sostanzialmente spartizione e libero scambio con un intero meccanismo che non garantisce la stabilità.
Noi della Rete la Fenice, che rimaniamo una minoranza indipendente, libera e pensante fuori dagli attuali schemi partitici, garanzia di impegno politico, in prima linea sulle conquiste dei diritti civili- ambientali- di innovazione, tramite il progetto di Area Vasta Smart, da anni raccogliamo le istanze della gente vera con un voto puro di opinione che va oltre il bieco elettoralismo. Noi crediamo che a votare ci si debba proprio andare e mai come adesso, avendo a cuor e il nostro Stato ed il nostro entroterra. Lo dobbiamo al nostro Paese, l’Italia, che è stato mortificato e sfilacciato da una voragine di una cattiva gestione ma che rimane un Paese capace di rientrare nelle classifiche degli Stati leader del mondo.
Il voto è un mezzo e non un fine, è necessario alla qualità della democrazia. Andiamo a votare e facciamolo fare. Non farlo penalizzerebbe le nostre coscienze e sarebbe di pessimo esempio alle nuove generazioni disilluse. Non facciamolo tappandoci il naso, alimenterebbe ancor di più il sistema stesso, o votando per il meno peggio ne tanto meno per un voto di scambio ma facciamolo dando un senso al presente con la consapevolezza che le battaglie e le vite perse dei nostri padri valgono oggi più di ieri per il futuro. Spetterà solo al singolo la decisione finale. Buon voto libero a tutte e tutti».
Giuseppina Bonaviri