“Le Co-mai, Comunita del Mondo Arabo in Italia, condannano l’ennesimo attacco unilaterale degli Stati Uniti , della Francia e della Gran Bretagna, compiuto senza mai cercare prima soluzioni pacifiche, senza interessarsi prima ai diritti dei civili e dei numerosi feriti, che da settimane aspettano aiuto .
Non vogliamo un’altro Iraq, non vogliamo un’altra Libia e un altro Afghanistan, dove le guerre hanno portato solo morti e disastri, e alibi ai movimenti terroristici. Non vogliamo attacchi militari unilaterali: chiediamo il coinvolgimento dell’Onu e l’ urgente verifica delle prove dell’ uso di armi chimiche in Siria, prove che sia gli Stati Uniti che la Francia han dichiarato di avere .Chiediamo anche una posizione netta dell’ Italia riguardo l’attacco unilaterale contro la Siria; e ringraziamo il presidente del consiglio Gentiloni e il sen.Matteo Salvini per la loro posizione netta e non ambigua .
In un momento in cui le diplomazie mondiali stavano vincendo la guerra contro il terrorismo, e il conflitto contro l’Isis è stato vinto sia in Siria che in Iraq ,non comprendiamo le ragioni dell’attacco contro la Siria ,visto che da anni nessuno ne ‘ parlava, né tantomeno nessuno se ne interessava”, sott0linea il fondatore delle Co-mai, Foad Aodi , che aggiunge: “I medici locali aspettavano e chiedevano a noi aiuti ed un corridoio sanitario, invece tra ieri ed oggi hanno solo assistito ad un attacco missilistico, restando senza fiato, osservando tutta la popolazione impaurita che stava per le strade. Il mondo arabo e musulmano è molto deluso dalla posizione della Francia e di Macron, e non comprende questo comportamento, quello di dichiarare, prima, di essere in possesso delle prove dell’ uso di armi chimiche, e poi unirsi agli Stati Uniti contro un’altro Paese arabo dopo la guerra di Sarkozy alla Libia, una guerra fallita in tutto.
Ormai sia l’Occidente che il Medio Oriente non credono all ‘ uso della forza contro i nostri Paesi. Si tratta di guerre eseguite solo per risolvere i problemi esistenti tra America e Russia: le quali, mostrando i muscoli l’una contro l’altra, utilizzano i conflitti per scopi solo economici, come è successo in Libia”.
Fabrizio Federici