«In questi giorni, anche a seguito della grave sciagura avvenuta a Roma sulla Via Ostiense alla giovane ventiseienne motociclista, morta per un incidente stradale a causa dell’asfalto disconnesso in quel tratto di strada, si ripropone l’urgenza di quanto sia importante garantire la sicurezza sulle strade a partire dallo stato di fatto e dalla necessaria conseguente manutenzione delle stesse. Non va, sottovalutato il bus in fiamme che prende fuoco in Via del Tritone a Roma, non il primo, che aggrava il clima di insicurezza degli abitanti capitolini e non solo e mette in evidenza quale l’incuria complessiva di chi governa Stato e città.
I due episodi non sono scollegati. Infatti, le strade dissestate aggravano i problemi meccanici ed elettrici in un parco autobus già obsoleto e superficialmente manutenzionato per non parlare dei conti pubblici di Amministrazioni comunali e provinciali deficitari ed al lumicino e che quindi non posso permettersi cambiamenti e riparazioni immediate. Ovviamente tutte queste criticità, rilette sotto un’ ottica di progettualità innovative, potrebbero essere gestite quasi a costo zero per salvaguardare la salute delle cittadine e dei cittadini e ancora l’ ambiente ed il territorio. Stiamo parlando di qualità della vita e non di colpe che invece sopraggiungo quando si verificano eventi catastrofici -anche come quelli su ricordati- e che potrebbero essere gestiti semplicemente e con immediatezza su modelli visionari di Sistema.
La Rete La Fenice da anni sostiene che il patrimonio umano, ambientale e culturale va tutelato a partire dalle opere di monitoraggio che amministratori seri e responsabili dovrebbero obbligare. Facciamo un esempio: i mezzi pubblici che circolano nelle città potrebbero redigere giornalmente un diario di bordo dove vengano segnalati i maggiori pericoli riscontrati sul percorso stradale, dandone informazioni alle autorità competenti che potrebbero attivare interventi urgenti di manutenzione. Se poi ancora, anzicchè utilizzare in maniera pedestre e superata i pochi fondi a disposizione per risanamenti stradali, ambientali, di infrastrutture cittadine si usassero scienza e coscienza, si potrebbe accedere a progetti innovativi capaci di apportare risparmio economico alle casse pubbliche, già tanto esauste, avviando percorsi straordinari anche tramite l’attivazione di fondi europei e la nascita di star up. Ciò migliora l’economia attiva ed accelera la formazione di nuovo lavoro.
Qui ci viene naturale fare una ulteriore proposta che si collega al nostro progetto proposto al Comune di Frosinone qualche anno fa sul risanamento naturalistico del Viadotto Biondi che prevedeva il rinforzo della struttura dei litotipi argillosi presenti in Ciociaria con il semplicissimo uso di barre differenziate i ferro ed alluminio capaci già da sole di generare correnti elettrochimiche. Questa modalità di procedura potrebbe, in un momento tanto drammatico per impianti di produzione dell’alluminio (come l’Alcoa) rigenerare posti di lavoro a mezzo di procedure innovative che enti e amministrazioni sarebbero in grado di abbracciare, migliorando appunto le condizioni generali della popolazione ed diventando gli interpreti di conflitti e speranze».
Giuseppina Bonaviri