ARTE, MODERNITÀ, ANTICHITÀ: DI COSA VI PARLO OGGI?
Chi siete?
Noi siamo gli “Urbexery Art”
Di cosa vi occupate?
Ci occupiamo di esplorazione urbana, documentiamo tramite fotografia digitale luoghi abbandonati come chiese, ville, castelli, discoteche ecc… tutti luoghi un tempo carichi di vita, noi cerchiamo di riportarli alla luce e al recupero di essi. Tutto questo in chiave artistica infatti in tutte le nostre foto prima della pubblicazione c’è sempre un lavoro di post produzione per renderle più suggestive e accattivanti. Da poco abbiamo iniziato anche un percorso di stampe su tela con una nuova tecnica ad olio studiata da noi appositamente per questo tipo di foto, si chiama “Time Technique” ovvero tecnica del tempo, lo scopo è quello di rendere la foto più “vissuta” come appunto i luoghi che visitiamo e questo è un po’ quello che ci differenzia da tutti gli altri gruppi urbex e il nostro punto di forza è inventarci sempre qualcosa di nuovo.
Urbex: da cosa nasce?
L’urbex che sarebbe l’abbreviazione di urban explorer o urban exploration nasce principalmente in America dove gruppi di esploratori urbani si infiltravano in questi luoghi abbandonati documentando tutto con foto, spesso si trattavano di grandi strutture come fabbriche, acquedotti, condotti fognari, ex basi militari. Tutti luoghi però non visibili nella quotidianità dalle persone perché spesso queste strutture si trovano in zone non facilmente raggiungibili o coperte da vasta vegetazione. Questo movimento poco a poco sta prendendo piede anche in Italia come si può notare nei vari social dove gruppi sul tema Urbex sono sempre più numerosi.
Quali sono i pro e i contro della vostra attività?
La nostra attività sul fattore artistico dà molte soddisfazioni per il semplice fatto che hai la possibilità di esplorare luoghi davvero suggestivi e fantastici, quando entri in queste location sembra di entrare in un’altra dimensione, gli odori, le sensazioni, gli oggetti che trovi, sembra di fare un tuffo nel passato e le nostre foto lo dimostrano. Un altro lato positivo svolgendo questo genere di attività è il poter conoscere persone che hanno la tua stessa passione e iniziare collaborazioni artistiche tipo mostre fotografiche o esplorazioni.
Svolgendo questa attività però bisogna stare molto attenti anche ai pericoli in cui si potrebbe incombere, per esempio il cercare di non farsi male durante le esplorazioni, quindi prestare molta attenzione a dove si mettono i piedi e soprattutto cercare di non toccare nulla. Un’altra precauzione per essere sicuri di non finire nei guai è assicurarsi che i luoghi che si visitano siano realmente abbandonati, perché spesso è facile scambiare un luogo semplicemente chiuso da uno abbandonato.
Il nostro genere fotografico è un genere di nicchia quindi forse non ben conosciuto da tutti ma col tempo vediamo che sta sempre più appassionando le persone e questo segnale ci da forza e coraggio a continuare questa strada.
Cosa volete dire a tutti coloro che vorrebbero farlo come voi?
Sicuramente questa se si intraprende seriamente e non come un gioco è una bellissima passione, ovviamente bisogna avere una certa sensibilità per godersi a pieno questi luoghi e avere un po’ di manualità nel fare foto. Bisogna avere una predisposizione per l’avventura ed essere pronti a correre certi rischi per questo diciamo sempre che non è un gioco. Bisogna essere pronti ad affrontare chilometri su chilometri per poi magari arrivati alla location la si trova chiusa (può capitare) e soprattutto bisogna essere rispettosi per le location che si vanno a visitare, il motto urbex dice (raccogliete solo emozioni, lasciate solo impronte)perché il vero urbex non è un vandalo, non è un ladro, non è quello che arreda il posto a suo piacimento per rendere la foto più bella o spacca la porta o finestra per entrare, il vero urbex entra solo se la porta è aperta e non tocca nulla al suo interno, il rispetto per il posto che si visita è fondamentale per noi.
Se senti di avere tutte queste caratteristiche sicuramente passerai delle bellissime esperienze.
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