Ieri, 11 agosto, si e’ svolta, in piazza della Signoria, la consueta commemorazione della liberazione di Firenze, avvenuta, appunto, l’11 agosto del 1944.
Forse per la prima volta, si e’ trattato di una cerimonia condivisa e non divisiva. Fino all’anno scorso infatti, era impensabile anche solo immaginare la presenza, alla cerimonia ufficiale in Piazza della Signoria, di esponenti del centrodestra, mentre ieri spiccava la presenza della candidata alla presidenza della Toscana, per il centrodestra, appunto, Susanna Ceccardi, che alla stampa ha dichiarato: “La liberazione non deve essere considerata patrimonio culturale di una sola parte politica, perche’ appartiene alla memoria condivisa di tutti gli Italiani.”
Anche il Sindaco, Dario Nardella, nel suo intervento, pur rimarcando le ovvie divergenze politiche col centrodestra ha usato toni pacificatori, paragonando la gravita’ della situazione socioeconomica attuale, alla necessita’ di ricostruire Firenze ed il Paese, nel 1944, cosa impensabile senza l’aiuto di tutti indipendentemente dalle idee di ciascuno.
Oltre a ricordare Silvano Sarti, lo storico partigiano, praticamente unico presidente della sezione cittadina dell’Anpi, morto qualche mese fa, e quindi per la prima volta assente a quella che potremmo definire la “sua” festa, il Sindaco Nardella ha voluto salutare la comunita’ Sikh, presente in piazza con le proprie insegne ricordando che fra i primi reparti militari alleati, ad entrare a Firenze, quell’11 agosto del ’44, vi furono dei soldati indiani, sotto il comando degli inglesi.
Luca Monti
Si ringrazia per le foto il Blogger Stefano Giannattasio