Approfittando della concomitanza elettorale tra le regionali, ed il ballottaggio delle amministrative a Follonica (GR), rimasto in sospeso a causa della chiusura primaverile del Paese, Nicola Zingaretti, segretario nazionale del Pd, ed Eugenio Giani, candidato alla presidenza della Toscana, hanno organizzato un incontro pubblico, nella citta’ balneare, per supportare, il candidato sindaco uscente, Andrea Benini.
In un incontro tra pochi intimi, in un clima agostano, a meta’ tra la festa dell’Unita’, e la rimpatriata tra amici, i tre esponenti del Pd hanno ribadito sia pur con toni diversi, nel rispetto dei loro rispettivi ruoli, la differenza tra la Toscana, ed il modello di governo di sinistra sviluppato in settantanni ininterrotti, e quello delle regioni a trazione leghista. Certamente affascinante l’idea di una Toscana diffusa, proposta da Giani, nel suo intervento, ma difficilmente realizzabile nella realta’, in caso di una sua elezione, vista la sua radice fiorentina, e la sua evidente sponsorizzazione politica di un’altra rappresentante del capoluogo, Cristina Giachi, Vice Sindaco di Firenze, non a caso presente alla serata follonichese. Eugenio Giani, quindi, non puo’ fare a meno di blandire i cittadini di tutta la regione, col supporto pesante di Zingaretti, ma sa benissimo che la sua vittoria si gioca nel capoluogo, e non potrebbe essere diversamente. I motivi per cui Firenze, mai come in questa tornata elettorale risulta cruciale per la scelta del governo regionale, sono essenzialmente due. Il primo e’ la voglia di rivincita che Firenze ha, verso il resto della regione, dato che, unico esempio in Italia, il capoluogo toscano, non esprime, ormai da decenni, il Presidente della Regione, vedendosi in questo sorpassato dalle tre P, vale a dire Pistoia, con la Giunta di Vannino Chiti, Prato, con la Giunta di Claudio Martini, e Pisa, con la Giunta uscente di Enrico Rossi. Secondo motivo di importanza, per Firenze, in queste regionali, e’ il renzismo che ha permesso al Pd, di salvarsi sostanzialmente solo a Firenze, appunto, visto che nel resto della Toscana, si sta affermando sempre di piu’ il centrodestra, che ormai amministra 6 capoluoghi di provincia su 10. Per questo il Pd, stavolta, ha deciso di invertire la rotta, cercando di riportare al centro della politica Toscana, il capoluogo, candidando un fiorentino, come Giani, politico di lungo corso, che pero’ deve continuare a strizzare l’occhio al resto della Toscana. Il problema pero’ potrebbe essere per il Pd, la tempistica, nel senso che forse dopo la crisi dovuta all’emergenza sanitaria, anche Firenze, la citta’ che maggiormente si e’ impoverita, a causa del crollo del turismo sul quale si basava la sua economia, potrebbe voltare le spalle al sistema di potere politico vigente, condannando il Pd alla sconfitta. E che il Pd, tema la possibile sconfitta in Toscana, che e’ bene ribadirlo, avrebbe serie ripercussioni sul Governo nazionale, mettendone a rischio la tenuta, sta proprio nella presenza quasi giornaliera del segretario Nicola Zingaretti, a fianco di Eugenio Giani, cosa del tutto inedita in una regione nella quale prima non vi era partita, ed il segretario nazionale veniva, al massimo, a Firenze, per il comizio finale deĺla campagna elettorale.
Luca Monti