Berlusconi non molla sulla questione ‘partito unico’, nonostante le perplessità degli alleati.
“Il nostro compito è quindi quello di costruire un ‘partito repubblicano’ sul modello americano, nel quale il centro e la destra democratica si trovino insieme per governare il Paese”, dice intervenendo telefonicamente alla convention ‘Italia, ci siamo!’.
“Non può essere una fusione a freddo o per incorporazione ma abbiamo fino al voto del 2023 per costruirlo dal basso”. Abbiamo quasi due anni di tempo fino alle elezioni del 2023, per costruire dal basso il centro destra unito, con una attività intensa, cominciando da un coordinamento delle iniziative parlamentari, e poi coinvolgendo tante persone e tante energie, eletti, militanti, e anche esponenti della società civile oggi lontani dalla politica. Si tratta di trasformare in un movimento politico unitario quello che già oggi è il comune sentire di tanti elettori di centro-destra, che ci chiedono di costruire una rappresentanza politica unitaria. Fino ad oggi il centro-destra si è dimostrato unito e spesso vincente nelle occasioni elettorali, ma non sempre ha saputo governare unito o rimanere unito all’opposizione fra un’elezione e l’altra. Questo non accadrebbe se fossimo un solo partito, capace di riassumere storie e identità diverse senza sacrificarne nessuna. Proprio per questo, invito tutti i nostri azzurri a non preoccuparsi. Questo progetto non significa affatto la smobilitazione o la liquidazione di Forza Italia. Al contrario, noi di Forza Italia dobbiamo rafforzarci, organizzarci ancora meglio, estendere la ricerca del consenso, sapendo che un centro-destra unito sarà un centro destra di governo solo se la nostra area, l’anima liberale, cristiana, europeista, garantista, sarà ampiamente e fortemente rappresentata. Questo compito possiamo svolgerlo solo noi, che rappresentiamo orgogliosamente in Italia il Partito Popolare Europeo”, ha concluso il Leader di Forza Italia convinto che serva un partito che garantisca futura stabilità al governo.
Alessandro Ungaro