La devastazione di alcune tombe dei marò che riposano nel Campo della Memoria di Nettuno è un gesto vile che necessita della più ferma condanna e di un celere intervento dello Stato. La seconda guerra mondiale è finita 70 anni fa e i morti hanno diritto a riposare in pace.
Per ciò che ci riguarda noi siamo diversi e percepiamo i martiri di tutte le guerre e di tutte le ribellioni come figli d’Italia. Quelli che indossavano una divisa e facevano il loro dovere, per uno Stato e non per un regime, lo sono due volte. Profanare delle tombe a 70 anni di distanza dalla fine della seconda guerra mondiale è da gente senza pietà che, avendo un così orribile rapporto con la morte, è destinata a essere infelice anche nella vita. Proviamo tanta pena per chi ha violato la pace, fatta anche di commiserazione e perdono. Sollecito quindi le istituzioni ad attivarsi per chiedere, facendosi carico di tutti gli oneri, il ripristino delle tombe esercitando altresì tutti gli strumenti a loro disposizione per assicurare alla giustizia i colpevoli e recuperare le salme trafugate.