«Se dovessimo risultare eletti il primo provvedimento che prenderemo sarà il ripudio del pagamento del debito di Roma Capitale». Ha le idee chiare Francesco Grisolia, 69 anni, candidato sindaco per il Partito comunista dei lavoratori che venerdì 1 ottobre 2021 ha chiuso la sua campagna elettorale in Piazza dell’Immacolata nello storico quartiere popolare di San Lorenzo.
«La nostra è l’unica proposta di governo che è realmente anticapitalista e che propone un’alternativa totale di sistema», ha proseguito il candidato sindaco del PCL in Piazza dell’Immacolata.
Presenti anche Eugenio Gemmo (segreteria nazionale del PCL), Marco Piccinelli (candidato all’assemblea capitolina) e Marco Ferrando (portavoce nazionale) che si sono avvicendati al microfono.
«Gli altri candidati hanno programmi pieni di iniziative, colmi di nuove opere ma non dicono da dove prenderanno i soldi: limitarsi a gestire l’ordinario, senza mettere in discussione il debito di Roma, è fantapolitica», rincara la dose Grisolia, che continua: «una delle possibilità è andare ad espropriare i beni ecclesiastici».
Altro capitolo caro ai comunisti del PCL è sottolineato dal portavoce nazionale Marco Ferrando: «Siamo nel pieno di un’emergenza sanitaria e sociale: nessuno ha parlato, né dai Governi che si sono succeduti, né lo hanno proposto i candidati a Roma e nelle altre grandi città, della costruzione di nuovi ospedali pubblici. Il vero volto del sistema economico e politico che ci governa è sotto gli occhi di tutti: si vuole fare profitto su qualsiasi cosa anche sulla salute e dopo tutto quello che abbiamo vissuto e che è successo».
L’alternativa concreta sta solo nella «rottura totale», politica e strutturale, con quanto i candidati maggiori al Comune di Roma rappresentano.