“Enrico Michetti è alla sua prima esperienza elettorale e può essere che abbia commesso qualche errore e qualche imprudenza, ma è sicuramente persona competente nel sapere come si gestiscono le risorse economiche e credo che, come ha saputo farlo per altri sindaci, saprà farlo in prima persona per sostenere la città di Roma”
Ne è convinta Paola Binetti, senatrice Udc, che spiega all’agenzia Dire le ragioni del suo sostegno al candidato di centrodestra nella corsa al Campidoglio
“Ho sostenuto Enrico Michetti in tutta questa campagna elettorale, stando nel fronte più centrista dell’area di centrodestra, quel fronte in cui Udc e Fratelli d’Italia sono impegnati insieme a garantire alla città di Roma un amministratore competente, capace di affrontare i problemi e di risolverli” chiarisce
Analizzando lo scenario a pochi giorni dal ballottaggio, Binetti osserva che “dal punto di vista della previsione dei numeri, non c’è dubbio che Gualtieri, avendo incassato l’endorsment di Calenda, si trovi in una posizione più solida e sicura di quanto non sia quella di Michetti che, di fatto, si è già giocato le sue carte più importanti, che consistono nell’asse unito di tutto il centrodestra”
“Ma sappiamo bene- constata ancora la senatrice Binetti- che il maggiore partito è quello dell’astensionismo e tutti noi stiamo andando a pescare in quel 50% di astensionisti per far capire loro che Gualtieri dice di non voler dare alcun assessorato al Movimento 5 stelle. Ma in realtà Gualtieri e Conte hanno governato, stanno governando insieme e hanno presentato liste insieme in tutta Italia. Quindi, la prospettiva è che noi corriamo il rischio di una giunta in cui ci saranno Gualtieri, la Raggi, che a onor del vero è stata il peggior sindaco delle ultime giunte che hanno governato Roma, e Calenda, che aveva giurato e spergiurato che si sarebbe messo all’opposizione e invece ora vuole andare in soccorso del vincitore”
Paola Binetti nutre inoltre forti dubbi rispetto alla eventualità che la compagine di centrosinistra salga in Campidoglio, anche in relazione a un grande evento per la fede cristiana che si terrà a Roma nel 2025: il Giubileo
“Le mie perplessità nascono anche dal fatto che la prossima giunta sarà quella che dovrà governare il Giubileo del 2025- chiarisce- E pensare che a governare un evento a così alta e così densa spiritualità sia chi, in Parlamento, sta votando per l’eutanasia, la legalizzazione delle droghe, la distribuzione a tappeto di una teoria che cerca di dissolvere l’identità di genere, semplicemente moltiplicando le identità, desta in me qualche perplessità. Perché, per me, è evidente che in Roma Capitale il ruolo giocato dalla Roma cristiana e cattolica e da quell’enorme concorso di popolo che viene a Roma ‘videre Petrum’ rappresenta un’identità forte nella città che vorrei venisse garantita anche nelle scelte”
“Per altro- aggiunge la senatrice Udc- la Raggi dovrà spiegare perché non ha voluto le Olimpiadi a Roma e dovrebbe ora volere l’Expo. Ci troviamo- conclude- davanti alla più grossa offerta di contraddizioni”.
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Francesca Romana Cristicini