Il Presidente Draghi continua a parlare di “unità” che appare essere una aspirazione di qualsiasi patto che intercorra tra soggetti diversi e l’auspicio potrebbe essere condiviso se esistesse un realistico fine comune, il Bene e la Giustizia secondo le sacre scritture del Nuovo Testamento, i quattro Vangeli, le parole della predicazione di Gesù di Nazareth. E’ sufficiente ricordare le polemiche sorte nella stesura della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea del 2000 attinenti al ruolo politico dell’etica religiosa. I popoli dell’Europa nel creare la loro unione sempre più stretta hanno deciso di condividere un futuro di pace fondato sui valori comuni. Solennemente viene scritto che consapevole del suo patrimonio spirituale e morale, l’Unione si fonda sui valori indivisibili ed universali della dignità umana, della libertà, dell’uguaglianza e della solidarietà. Dentro questa formulazione tanto generica da trovare consenso unanime, alcuni deputati hanno proposto che il testo comportasse il riferimento all’eredità religiosa. Il seguito è noto.
Ma sostenere che l’unità è reale rappresenta una allitterazione che deve essere sostenuta da fatti storici che devono provarla oltre ogni ragionevole dubbio per non cadere in quelle pericolose liturgie istituzionali che allontanano la convivenza civile e portano a divisioni pericolose. Anche durante la recente pandemia è stato ripetuto con continuità che uniti si superano le avversità e nessuno sarà lasciato solo. Purtroppo queste affermazioni appaiono infelici, in quanto per la legge dei grandi numeri queste apprezzabili aspirazioni non si possono verificare.
La dirompente esplosione della guerra ha disintegrato con intensità maggiore queste sciagurate dichiarazioni e l’invocata unità in tempi di guerra combattuta sul campo da due antagonisti e sostenuta una parte dall’esterno con invio di armi, equipaggiamenti e viveri spinge a sostenere che la differenziazione delle posizioni, invece di una improbabile unità, potrebbe aiutare a trovare un interlocutore credibile per invitare le parti a trovare un accordo, attraverso il negoziato. Se diversamente si cerca l’unità di intenti, si continua ad inviare armi ad una parte, si accusa l’altra parte dei crimini più feroci, appare illogico continuare a sostenere che occorre da subito ricercare la pace per evitare la morte di donne e bambini.
Esponiamo qualche elemento oggettivo che può confliggere con l’invocata unità ed evidenziare una favorevole diversità di posizioni per avviare un negoziato se questo è l’obiettivo. Altrimenti si dica con onestà che si vuole una vittoria sulla Russia ad ogni costo. Offrire una falsa moneta come la democrazia e la libertà contro i totalitarismi genera una pericolosa operazione che gli americani commercializzano da decenni con tutte le sciagure che hanno portato nel mondo: Corea, Vietnam, Iraq, Somalia, Libia, Iran, Afghanistan ed a nulla è valso che il Presidente degli USA fosse repubblicano o democratico, gli interessi economici non hanno colore impongono di agire secondo direttrici differenti dal comune sentire. Sia nella prima guerra mondiale, che nella seconda, oltre all’apprezzabile significato umanitario, gli USA sono intervenuti per interessi economici legati all’interessante mercato europeo per esigenze, più marcatamente nella prima guerra mondiale, di sovrapproduzione. Infatti, la crisi del ’29 è stata causata proprio dalla sovrapproduzione delle imprese americana. Ulteriore conferma che il sistema socio- economico mondiale non segue la millenaria lotta per la sopravvivenza per soddisfare i bisogno primari: sete, fame, una casa, vestiti per coprirsi dal freddo, ambiente sereno e sicuro per far crescere i figli, ma logiche di massimi profitti per accrescere anche nel ristretto perimetro delle c.d. società opulente le differenze tra chi ha molto e chi ha poco.
Abbiamo fonti di prova che i primi movimenti pacifisti in Italia erano finanziati da Paesi appartenenti all’URSS per ostacolare la costituzione di basi americane in Italia da parte del Patto Atlantico, per favorire l’URSS, per cui solo a titolo di esempio vicende come il caso Sindona, che sembrava la rappresentazione del male planetario, appaiono minoritarie.
La crescente tensione internazionale provocata dalla guerra Ucraina Russia ha riacceso il pericolo delle bombe atomiche ed il rischio di un loro utilizzo. In Italia abbiamo circa 120 basi NATO, di cui una ventina segrete con testate nucleari con le basi di lancio puntate contro la Russia. In Sicilia abbiamo i droni-killer. Il numeroso popolo dell’arcobaleno della pace, le numerose associazioni che diligentemente si recano ad Assisi, gli elemosinieri vaticani, i missionari che preferiscono restare in patria e non seguire i veri missionari cristiani che raggiungono i teatri di guerra e di fame per portare il loro aiuto, come la Comunità di Sant’Egidio che con grande nobiltà è dalla parte degli ultimi ed aiuta chi è solo, non sono mai intervenuti con decisione per almeno chiedere la riduzione dei siti di morte.
Diversi analisti sospettano che il rapimento e l’esecuzione di Moro, ma in effetti doveva essere Andreotti, sarebbe stato un piano americano contro il Pci.
Nel giugno del 1959 si svolgeva un convegno della Nato sul problema della guerra politica contro l’URSS, una delle relazioni veniva tenuta da Suzanne Labin, che introduceva la nozione di guerra politica, mutuata dalle teorizzazioni dello stato maggiore francese. Fra il 1° e il 3 dicembre del 1960 presso il centro Nato di Parigi si svolse una conferenza internazionale sulla guerra politica dei Soviet animata dalla Labin e dall’esponente socialdemocratico italiano Ivan Matteo Lombardo, durante la quale venne formulata la proposta di formare uno stato maggiore misto politico-militare per la lotta al comunismo.
Appare probabile che l’azione dei partigiani che dopo la guerra fuggirono e poi ritornarono o rimasero in rapporto con la Cecoslovacchia sarebbero stati i padri del terrorismo italiano e parte attiva o defilata del rapimento di Aldo Moro. Dalla primavera di Praga al rapimento di Aldo Moro c’è un oscuro filo rosso dove i carristi hanno fatto la loro parte. I carristi erano parte dei militanti socialisti contrari alla collaborazione diretta del Psi con propri ministri al primo governo di centro sinistra composto da Aldo Moro. Nacque il PSIUP – partito socialista italiano di unità proletaria-. La rivoluzione ungherese del 1956 aveva raffreddato i rapporti tra PCI e PSI nei vari partiti europei, poi definitivamente segnati dalla rivoluzione della primavera di Praga.
Draghi bontà sua ovviamente non sa nulla.
Il Trattato istitutivo della NATO, il Patto Atlantico, da non confondere con la NATO, è stato firmato il 4 aprile 1949 ed è entrato in vigore nell’agosto dello stesso anno, hanno aderito anche paesi non geograficamente atlantici, ossia senza sbocchi sull’Oceano Atlantico come Italia, Grecia e Turchia.
Nella stessa data viene firmato il trattato NATO (North Atlantic Treaty Organization) da 12 Stati membri fondatori, cioè Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito e Stati Uniti d’America.
La decisione italiana di aderire all’Alleanza fu segnata dalla posizione di richiesta di neutralità da parte del PSI i Nenni e della opposizione del PCI, attualmente i principali sostenitori della politica della NATO
L’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord, (North Atlantic Treaty Organization) NATO costituisce una organizzazione politico-militare che viene istituita come organizzazione difensiva, ma di fatto è una organizzazione politico-militare per conquistare spazi vitali principalmente per gli interessi americani nel mondo.
L’attuale segretario della Nato è il norvegese Jens Stoltenberg, leader del Partito Laburista Norvegese, tra i vari incarichi ricoperti risulta che nel febbraio del 2022 è stato nominato governatore della Norges Bank ed a causa della invasione della Russia in Ucraina è stato prorogato il mandato di Segretario della NATO. In precedenza è stato primo Ministro della Norvegia. Stoltenberg ha diretto Gavi Alleance la fondazione finanziaria di Bill Gates che opera per promuovere i vaccini a livello globale. La Gavi Alliance è un ente di cooperazione mondiale tra soggetti pubblici e privati con finanziamenti miliardari che ha per scopo di assicurare la “immunizzazione per tutti”. La sua missione strategica è salvare la vita dei bambini e proteggere la salute generale aumentando l’accesso all’immunizzazione nei Paese poveri. Gavi Alliance raccoglie fondi dai governi, istituzioni, donatori privati e fondazioni, tra cui la Fondazione Bill & Melinda Gates.
Il Presidente Draghi è sicuramente al corrente di queste lodevoli attività filantropiche e con molta probabilità ha partecipato in qualità di Presidente della Banca europea e Presidente del Consiglio dei Ministri italiano per contribuire fattivamente, anche con un sostegno morale e di questo deve essere ringraziato dal popolo italiano che non è secondo a nessuno nella difesa e della tutela della salute dei bambini italiani e di altri Paesi.
Personalmente, con pessimi risultati mi interesso di figli sottratti ai genitori biologici da 2011 e di bambini nel mondo che vengono trattati come merce nel mercato della compravendita di carne umana. Tranne l’aiuto di pochi eroi dimenticati ho agito quasi da solo, ma non è mai stata una preoccupazione.
Diversamente, visto che in effetti a livello mondiale i protagonisti del bene dei bambini sono tanti e personaggi potenti che possono contare su ingenti risorse, invito l’Eccellentissimo Prof Mario Draghi senza ritardo a liberare 60.000 bambini i cui genitori abitano sul territorio italiano prigionieri dello Stato a seguito di incivili, indecenti e terroristiche decisioni di alcuni magistrati italiani che farebbero bene ad andare volontari in Ucraina, munendosi di un fucile mitragliatore e di molte munizioni per difendere i valori di libertà e democrazia come sostiene il Presidente Biden.
Diversamente è tutta una buffonata e una truffa colossale.
Atteso che essendo nato e cresciuto sotto le bombe ho imparato a rispondere delle mie azioni, amorevolmente prego il Presidente Draghi, secondo il piano di ripresa e resilienza, di liberare senza ritardo i 60.000 bambini prigionieri. Sono a disposizione per suggerire le modalità esecutive.
Altrimenti, come ripete da tempo sua Eccellenza il Presidente Prof. Mattarella ognuno si assumerà le proprie responsabilità il sottoscritto per primo, Presidente del partito, regolarmente registrato, “Figli d’Italia bambini del mondo”.