Presentate le liste dem: Letta capolista nel plurinominale in Lombardia e in Veneto
Ferragosto di fuoco per il Partito Democratico, che dopo quattro rinvii, ha rilasciato nella notte tra il 15 e il 16 agosto le liste dei candidati per i seggi uninominali e proporzionali, dando adito allo scontento tra le stesse file del partito. Le liste, approvate con tre contrari e 5 astenuti, vedono il segretario dem Letta capolista per la Camera nel listino plurinominale dei collegi Lombardia 1 e Veneto 2. Nel Lazio, Zingaretti si aggiudica una “candidatura d’oro” nella circoscrizione romana che abbraccia i territori del Centro Storico, Garbatella, Parioli e Montesacro, da sempre noti per la loro vocazione di sinistra. Il presidente uscente della Regione è candidato come capolista del Lazio alla Camera, insieme ad altri due esponenti di spicco del partito: Michela Di Biase, che si aggiudica la candidatura nel VII e VIII municipio, esclusa Garbatella, e nei comuni di Guidonia Montecelio e Velletri, e Claudio Mancini che concorre anche nell’uninominale nei territori del IX, X, XI, XII e XIII municipio. Spostandoci ancora lungo la Penisola, troviamo le candidature alla Camera di Alessandro Zan per Padova e Rovigo, del ministro Orlando come capolista in Liguria, della vicepresidente dell’Emilia-Romagna Elly Schlein, capolista nella sua regione e di Laura Boldrini per il collegio proporzione Toscana 2. Al Senato compaiono invece i nomi dell’economista Carlo Cottarelli, candidato nel collegio uninominale di Cremona, e del virologo Andrea Crisanti, scelto dai dem come capolista Europa, e la cui nomina ha già suscitato polemiche con Salvini. La senatrice uscente Monica Cirinnà aveva invece deciso di ritirare la sua candidatura dopo essere stata assegnata al collegio Roma 4, territori considerati di non facile presa per la Senatrice, che è poi tornata sui suoi passi per abbracciare nuovamente la candidatura che lei stessa ha ora definito come “sua personale battaglia”. Pier Ferdinando Casini corre per il Senato nel collegio uninominale di Bologna con la coalizione del Pd con PiùEuropa, Sinistra Italiana, Verdi e Impegno Civico, mentre il ministro della Cultura Dario Franceschini si candida a Napoli. Nel Lazio si registrano le maggiori sorprese, con la nomina di Enzo Foschi nel collegio uninominale per la Camera, anziché nel plurinominale, dove per diversi esponenti del partito sarebbe stato più adatto a correre. È invece rimasto fuori Massimiliano Valeriani, non per scelta del partito, ma per la sua personale volontà di prepararsi alla sua prossima candidatura alle Regionali per prendere il posto di Zingaretti. Polemica social anche per l’esclusione della parlamentare Giuditta Pini, importante voce femminista del partito.
Parlamentarie e “listino Conte”: boom di voti online degli iscritti al Movimento
Il Movimento 5 Stelle saluta invece con entusiasmo la chiusura delle Parlamentarie, votazioni online in cui i pentastellati possono presentare la propria autocandidatura. La comunità dei 5stelle ha inoltre salutato con favore il “listino Conte”, una rosa di quindici candidati, che Giuseppe Conte ritiene dei nomi essenziali da avere al suo fianco nella corsa per Montecitorio. Secondo fonti del M5S hanno votato ben 50.014 persone, il dato più alto di sempre, contro i 39mila del 2018. Di questi 50mila, l’86,4 percento ha votato per il sì, contro il 13,6 percento del no. Nel listino Conte compaiono i seguenti nomi: Chiara Appendino, Federico Cafiero de Raho, Maria Domenica Castellone, Alfonso Colucci, Sergio Costa, Livio De Santoli, Barbara Floridia, Michele Gubitosa, Ettore Antonio Licheri, Stefano Patuanelli, Riccardo Ricciardi, Roberto Scarpinato, Francesco Silvestri, Alessandra Todde, Mario Turco. Sui canali social cominciano già a muoversi le prime polemiche interne al Movimento, tra cui quella sollevata dal senatore Danilo Toninelli che invita “a lasciare le liste bloccate alla Meloni e a Letta”.
Centro-destra al lavoro sulle liste: la Meloni cerca già la sua squadra di Governo, mentre i big di Forza Italia volano in Sardegna e la Lega si abbandona alla nostalgia con un ipotetico ritorno di Umberto Bossi
Il centro destra è ancora al lavoro sulle liste da presentare: i nomi più importanti di Forza Italia sono da poco volati in Sardegna per raggiungere la villa del Cavaliere, portando con sé una lista di nomi da sottoscrivere al loro leader. È noto che Berlusconi si candiderà al Senato nel collegio di Monza e in altre cinque circoscrizioni, mentre la sua compagna Marta Fascina sarà candidata alla Camera nella regione Campania. Atteso il ritorno nel Carroccio dell’ex leader Umberto Bossi probabilmente candidato alla Camera. Fratelli D’Italia e Giorgia Meloni, si sentono già sicuri della loro riuscita come primo partito alle prossime elezioni e cominciano a reclutare dei fedelissimi con cui comporre una salda squadra di governo, tra i nomi più quotati troviamo: quello dell’ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, dell’ex magistrato Carlo Nordio, dell’ex ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant’Agata e dell’ex presidente del Senato in quota FI, Marcello Pera, il responsabile economico del partito Maurizio Leo e l’ex governatore siciliano Nello Musumeci.
Il Terzo Polo
Matteo Renzi, leader di Italia Viva, annuncia invece al Tg2Post che le liste del cosiddetto Terzo Polo, formato insieme a Carlo Calenda e alcuni ministri del governo Draghi, saranno consegnate giovedì 18 agosto. Sempre al Tg2 sottolinea la sua volontà di candidarsi al Senato nella stessa circoscrizione di Silvio Berlusconi, Milano 2.
Aurora Mocci