AGI – “Sono davvero emozionato per questa serata fantastica, il vostro calore, organizzare tutto questo per me, e vedere tutti voi qui è stato un dono enorme”. Lo ha detto il premier Mario Draghi nel discorso al gala della Appeal of Conscience Foundation, dove è stato premiato come ‘Statista dell’anno’. Draghi ha ribadito il sostegno all’Ucraina e lanciato un appello alla Russia a tornare allo spirito che porto’ alla nascita delle Nazioni Unite. Una serata nel segno dell’Italia con l’Inno di Mameli eseguito in apertura da una cantante lirica.
Draghi celebrato come leader mondiale, come “visionario” e “risolutore di problemi”, dalle parole di Henry Kissinger (“ho grande rispetto per lui e per la sua grande visione e capacità di analisi”, ha detto l’ex segretario di Stato, presente nonostante i suoi 99 anni, seduto al fianco del premier). Davanti e alle spalle del premier un parterre di personalità del mondo imprenditoriale e religioso, come il Segretario di stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin.
Il ricordo di Abe
Draghi, nel suo intervento di chiusura della serata, ha ricordato il leader Shinzo Abe, premiato un anno fa e morto in un attentato l’8 luglio, l’uomo che “ha creduto fortemente nella stabilità globale, e aveva rilanciato l’economia giapponese, ma la sua eredità resta per il popolo giapponese e oltre”. Il premier ha ricordato il valore della “multilateralità” e il ruolo delle istituzioni finanziarie internazionali.
Come affrontare le autocrazie
Ha ricordato il G20 presieduto dall’Italia e i traguardi “raggiunti per tutti e che hanno confermato il successo della collaborazione globale”.
“La globalizzazione necessita di leggi e oggi – ha aggiunto – ci troviamo di fronte nuove sfide. La Russia ha invaso l’Ucraina. Come affrontare le autocrazie? Il nostro modo di rispondere definirà il nostro futuro. Il rispetto dei diritti umani e della legge. Loro sfruttano le nostre incertezze, dobbiamo uscire dalle ambiguità per non avere rimpianti, e cooperare”.
“La Russia torni allo spirito Onu del ’45”
“Io spero che la Russia decida di tornare allo spirito dell’Onu che esso stesso sottoscrisse nel 1945”. “Sono ottimista sul futuro – ha aggiunto – noi dobbiamo restare uniti nel sostenere l’Ucrania e respingere i tentativi di chi ci vuole dividere”. “Il mondo – ha concluso, sciogliendo gli applausi della platea – ha bisogno di coraggio, chiarezza, ma anche di speranza e amore. Grazie a tutti”.
Luca Monti