Il 19 settembre presso Sede Commissione Europea a Roma si è tenuto il convegno “cattive pratiche giudiziarie e vittimizzazione suppletiva” promosso dalla Prof.ssa Rita Ferri, Filosofa del Diritto Logica dell’interpretazione giuridica, specializzata in Diritto UE e sovranazionale.
Tra i vari relatori della mattinata è intervenuta la senatrice Cinzia Leone (IC), vice presidente della Commissione femminicidio nonché su ogni forma di violenza di genere al Senato.
Si è occupata in particolar modo della prevenzione, come pure sottolinea che la commissione si muove ” sul solco della convenzione di Istanbul” e, quindi, sulle 4 P, P come prevenzione perché trovo interessante intervenire in termini di prevenzione, formazione ed informazione, piuttosto che affrontare il problema quando nella sua escalation si è consumato, per esempio un femminicidio”.
Durante il suo intervento la senatrice si concentra sulla inchiesta che ha direttamente seguito sulla “vittimizzazione secondaria. La risposta alla violenza domestica di genere – continua la vicepresidente della commissione – lo assume il sistema educativo, quindi, la scuola, le agenzie educative, la famiglia“.
Durante la legislatura che si è interrotta si prevedeva di elaborare un progetto per inserire l’educazione emozionale nelle scuole, osserva la Leone.
“Dall’inchiesta in commissione al Senato è emerso che le scuole non sono per niente dotate di una disciplina, una grammatica delle emozioni, che possa gestire le frustrazioni a partire dalle scuole dell’infanzia fino all’università. La scuola in chiave preventiva deve evitare la formazione di futuri maltrattati”.
In perfetta continuità con la scuola, fa notare la Leone, la famiglia ha un ruolo importante, come pure e agenzie educative e gli istituti penitenziari ed aggiunge “occupandomi di prevenzione a tutela delle donne e di minori, non potevo non guardare in faccia al maltrattante. Mi sono imposta un percorso formativo per me, ma anche di aiuto e di ausilio per quanto riguarda le condizioni dei detenuti”.
L’educazione emozionale collegata all’educazione sessuale potrebbe arrivare anche negli istituti penitenziari perché “credo fortemente che dall’istruzione passa tutto e oltre ad essere un fenomeno culturale, richiede un intervento strutturale dalla classe politica”.
In Commissione la senatrice si è occupata anche delle mutilazioni genitali femminili, “abbiamo tante leggi, ma poi di fatto c’è qualcosa che ostacola la loro efficacia”.
Il punto centrale del suo intervento è “il grave problema dell’attuazione delle leggi, anche per quanto riguarda il codice rosso” che ci spiega nell’intervento che ascoltiamo ai microfoni di Prima Pagina Tv . “Le donne non denunciano più – prosegue – non viene riconosciuta la violenza, la violenza assistita né in ambito penale, né in quello civile, tutto diventa un semplice conflitto e la mamma è considerata “simbiotica, alienante“. Le donne non vengono tutelate”, una realtà che la senatrice ha potuto verificare effettivamente.
Ad alcune mamme, che hanno avuto il coraggio di denunciare le violenze domestiche, vengono allontanati i figli utilizzando la ascientifica Pas (sindrome di alienazione parentale), una “legge spazzatura” precisa la senatrice, più volte bandita dalla Cassazione, non riconosciuta dalla comunità scientifica. Nei tribunali viene utilizzata allontanando mamme e figli con devastanti prelievi coatti, che creano traumi e danni che si porteranno per tutta la vita.
Nei casi analizzati in commissione femminicidio al Senato “c’è da sentirsi male – sottolinea la Leone ed aggiunge ” ciò che è emerso è la distrazione del potere giudiziario – ribadisce la vicepresidente – il legislatore ti fa una legge buona, decente, migliorabile sicuramente, ma poi c’è l’aspetto giudizio che è un laissez faire, né più e né meno, per cui le donne non denunciano più“.
Sull’inchiesta sulla vittimizzazione secondaria, commenta la vicepresidente sono emerse delle “situazioni davvero feroci, per cui abbiamo dato delle indicazioni alla Ministra Cartabia di effettuare delle ispezioni al tribunale per i minorenni di Roma e Venezia, ma dispiace dirlo, ispezioni che non sono mai state eseguite. Tante sono le mamme, i bambini che sono vittime di questa violenza, mamme che non potranno mai più recuperare tutti questi anni durante i quali sono state private dei loro figli, dall’esercitare la loro maternità, della loro presenza”, del loro amore.
La senatrice fa presente che ci sono dei bambini collocati nelle case famiglie che non sono ben curati, “bambini che sono peggiorati a livello di salute, non solo dal punto di vista psicologico, ma anche fisico”. L’assenza dell’amore materno ha causato danni irreparabili ed irrisarcibili.
“Da legislatrice è frustrante ed umiliante, rileva con determinazione la Leone, come pure lo sono “le non risposte alle innumerevoli interrogazioni parlamentari che su questo aspetto ho fatto”. Stesso comportamento è accaduto per quanto riguarda gli esposti e si chiede “perché tutto questo silenzio? Va affrontato con tempestività ed emergenza perché l’aspetto giudizio miete troppe vittime. Per me è inaccettabile, bisogna intervenire in maniera strutturale.
Di seguito ascoltiamo l’intervento della sen. Cinzia Leone al convegno organizzato dalla prof.ssa Rita Ferri e la sua risposta sul costituire un pool anti femminicidio.
Di Giada Giunti