AGI – Al momento l’unico nome in campo è quello di Alessio D’Amato. Per il resto, nel Lazio, è buio fitto per quanto riguarda le candidature e le alleanze in vista delle regionali di febbraio. Lo stesso D’Amato, ad oggi, non sa ancora su quali e quante forze contare per la sua corsa.
I Cinque Stelle del Lazio avrebbero continuato il percorso avviato con Nicola Zingaretti, proseguendo sulla strada della collaborazione con il Pd. Ma la strada è stata sbarrata dallo stesso Giuseppe Conte nella conferenza in cui ha attaccato i dem per il termovalorizzatore nel Lazio, chiudendo la porta a qualsiasi dialogo con il gruppo dirigente dem. Da quella conferenza stampa è passato un mese e mezzo e nulla si è mosso nella galassia M5s.
In Lombardia, il presidente M5s apre a un accordo con i dem per sostenere la corsa di Pierfrancesco Majorino, mentre nel Lazio gli esponenti pentastellati sono ancora in attesa di segnali dal nazionale. È Conte con i suoi vice a gestire tutta la partita, viene spiegato. Nei prossimi giorni sono attesi degli incontri con i livelli provinciali del partito che, da parte loro, avevano inviato ua serie di criteri per la scelta delle candidature. Senza risposta, viene riferito ancora.
Un buio che si infittisce oggi anche per il caso scoppiato in Sinistra Civica ed Ecologista, ‘creatura’ del parlamentare europeo eletto nelle file del Pd, Massimiliano Smeriglio. Una nota del regionale di Sinistra Civica ed Ecologista parlava, infatti, di un imminente incontro con Alessio D’Amato. Ma, è intervenuto Smeriglio, non esiste alcun regionale di Sce, Da qui l’appello ad evitare strappi. Un caso che dal Pd viene letto come la volontà di Smeriglio di non farsi ‘scavalcare’ nella partita per le candidature.
Il fatto è che l’europarlamentare ha, fin qui, preso tempo, strizzando l’occhio ora al Pd ora al M5s e a Sinistra Italiana. Il partito di Nicola Fratoianni, infatti, ha deciso di non appoggiare D’Amato, anche al rischio di strappare con Europa Verde di Angelo Bonelli che, al contrario, sembra deciso a sostenere l’ex assessore alla Sanità.
Rispetto a questa incertezza, l’unico elemento di conforto per i dem è la constatazione che nell’altro campo le cose non vanno affatto meglio. Il centrodestra è ancora alla ricerca di un candidato da contrapporre ad Alessio D’Amato. “Sulla candidatura per le Regionali nel Lazio siamo in grave ritardo”, ammette Licia Ronzulli, presidente dei senatori di Forza Italia.
“Si voterà il 12 febbraio e non avere ancora un candidato è un problema. Ma Fratelli d’Italia ci ha rassicurato sul fatto che nelle prossime ore arriverà una rosa di nomi su cui inizieremo subito a confrontarci per individuare la figura migliore”, aggiunge Ronzulli. Il nodo interno al centrodestra riguarda Fratelli d’Italia. È al partito di Meloni che gli alleati chiedono di avanzare un nome. A Fratelli d’Italia “chiediamo una terna per valutare il miglior candidato possibile” alla presidenza della Regione Lazio, dice il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Di questa terna potrebbe fare parte Fabio Rampelli il cui nome viene fatto da settimane nei conciliaboli dei parlamentari.
“C’è la candidatura di Rampelli come quella di altri nostri parlamentari e dirigenti del partito. Sicuramente il candidato sarà espressione di Fratelli d’Italia nel Lazio. Giorgia Meloni sta valutando quale potrà essere il candidato migliore che sarà deciso anche insieme agli alleati. Penso sia questione di giorni, di ore”.
Piero Santarelli