Ha vinto Geert Wilders. Con lui il Partito per la libertà di estrema destra ha superato il Nuovo contratto sociale del cristiano democratico Pieter Ontzigt che appariva più accreditato per contendere il primato. La vittoria è stata netta. Wilders ha subito proclamato la sua vittoria su X con un twitt: “Il Pvv è il partito più grande” ai primi exit poll. C’è anche un video dove Wilders, entusiasta, dà i primi dati. Ma è anche vero che Wilders, essendo stato escluso dagli altri partiti per l’eventuale coalizione, potrebbe trovarsi isolato nel nuovo Parlamento pur avendo preso più voti. Bisogna vedere come si comporrà l’azione parlamentare e quanto sarà schiacciante, fatti tutti i conti, la nuova formazione sul resto. Infatti Wilders ha invitato gli altri a lavorare insieme e a “superare le proprie ombre”. La destra destra riesce infatti ad aggiudicarsi trentacinque scranni su centocinquanta a disposizione.
La vittoria va quindi oltre le aspettative queste elezioni anticipate olandesi. La destra-destra
Lo seguono invece i laburisti Verdi di Frans Timmermans. Vanno male i liberal conservatori del Vvd che senza il premier uscente Mark Rutte debbono ritrovare un’identità. La nuova leader Dilan Yeşilgöz-Zegerius, ex ministro della Giustizia, pare non essere sufficiente per dare un verso di controtendenza. I tratti della personalità politica che si conoscono di Wilders sono di un islamofobo, vive sotto scorta, ha sessanta anni, da come acconcia i capelli e dal suo portamento sembra un elfo. Deputato del Parlamento dal ‘98 nel Partito popolare per la libertà e la democrazia, nel 2004 ha fondato il Partito della libertà segnando la svolta a destra. In Europa rappresenta l’euroscetticismo e la chiusura al fenomeno dell’immigrazione. Fortemente filo-israeliano e sionista. Undici anni fa ha tolto il sostegno al liberalconservatore Rutte causando le elezioni anticipate. In questo frangente riuscì a dimezzare i suoi elettori. Condannato per istigazione all’odio razziale, la sua dottrina prevede l’uscita dell’Olanda dall’Unione Europea. Ma cinque anni fa perse e l’idea di Unione Europea ebbe la prevalenza in Olanda. Con queste stesse idee nel maggio 2019 non è riuscito a prendere neanche uno scranno all’Eurocamera. Nel 2021 ha ottenuto venti seggi alle elezioni politiche mentre il suo rivale, il premier uscente Rutte, si era aggiudicato trentatré seggi su centocinquanta.