In riva al Lago Maggiore un vertice dai risultati in chiaroscuro, condizionato dall’approssimarsi del summit dei capi di governo in Puglia
AGI – Maggior sostegno all’Ucraina e progressi sull’utilizzo degli extraprofitti sui beni russi congelati, stallo sulla risposta da dare al problema della sovracapacità cinese. È il bilancio del G7 delle Finanze dopo la due giorni di Stresa che ha riunito in riva al Lago Maggiore i ministri e i governatori di banche centrali dei paesi piu’ industrializzati. Risultati in chiaroscuro quindi, anche se l’efficacia del vertice è risultata condizionata dalla vicinanza con quello a più alto livello dei capi di governo in Puglia a metà giugno, a cui viene demandato di trarre le conclusioni su alcuni temi.
“Stiamo facendo progressi nelle nostre discussioni su possibili strade per anticipare i profitti straordinari derivanti dall’immobilizzazione dei beni sovrani russi a vantaggio dell’Ucraina, in conformità con il diritto internazionale e i nostri rispettivi sistemi giuridici” afferma il comunicato conclusivo del G7 delle Finanze. Secondo il documento “c’è la prospettiva di presentare opzioni per fornire sostegno finanziario aggiuntivo all’Ucraina ai nostri leader in vista del vertice pugliese di giugno. Ribadiamo che, in linea con i nostri rispettivi sistemi giuridici, le attività sovrane della Russia nelle nostre giurisdizioni rimarranno immobilizzate finché la Russia non pagherà”‘ i danni causati all’Ucraina”.
L’accordo non può essere ancora finalizzato, ha detto nella conferenza stampa conclusiva il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti “perché ci sono problemi di tipo tecnico e legale significativi”. Per la gestione del fondo di prestito all’Ucraina alimentato con i proventi degli asset russi “potrebbe nascere un veicolo ad hoc, sempre con l’obiettivo di garantire fondi all’Ucraina nei prossimi anni. La Banca Mondiale è una delle opzioni”.
Riguardo alla Cina, dopo gli appelli a mantenere un fronte unito, venuti venerdì dal commissario Ue Gentiloni, e dal ministro francese Bruno Le Maire, Giorgetti ha dovuto constatare come “i paesi del G7 hanno punti di vista diversi su come affrontare il tema della sovracapacità. È evidente che le posizioni assunte dagli Usa hanno effetti collaterali sui nostri mercati – ha spiegato – la conclusione comune è che occorre avere una cooperazione, uno scambio di vedute su come affrontare questa vicenda e le possibili ritorsioni della Cina”. Sulla global tax, invece, tema di competenza più del G20 che del G7, vista la portata mondiale “siamo purtroppo a un punto quasi morto, dobbiamo alimentare la speranza”. “La deadline di giugno – dice Giorgetti – rischia di essere in qualche modo valicata, c’è una riserva dell’India e della Cina”.
Buone notizie vengono invece dal fronte economico, come affermato dal governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, nella conferenza stampa finale. “Ci sono prospettive di ripresa dell’economia non eccezionale, ma diffusa a livello mondiale. Abbiamo espresso soddisfazione per come ha mostrato resistenza alle restrizioni monetarie”. Riguardo alla ripresa “fa eccezione l’economia degli Stati Uniti che registra una crescita molto sostenuta. La differenza sta nella produttività, che è il motore della crescita a lungo periodo”.
Panetta ha confermato che “l’inflazione sta diminuendo, si torna a una situazione di stabilità dei prezzi. È una tendenza di fondo comune – ha detto – i rincari energetici sono stati assorbiti l’inflazione sta rientrando in modo uniforme, in Europa siamo più avanti, ma c’è un andamento di fondo comune”. Ottimismo quindi sul ribasso dei tassi. “Ci sono le condizioni per l’adeguamento della politica monetaria, è emerso un consenso generale sul taglio dei tassi, ma decidiamo riunione per riunione”, ha affermato ancora Panetta, “adesso finalmente questo consenso si è ampliato e anche coloro che avevano più riserve sulla necessità di adeguare l’evoluzione monetaria stanno convergendo sulla decisione”.