Parliamo di un errore del tutto marginale, visto e considerato che entrambi gli scienziati appartenevano allo stesso periodo storico. Ma gli incalzanti guardiani della perfezione, sono sempre là, pronti a impallinare qualsiasi figura politica avversaria alla quale riescono ad attribuire durante l’intero contesto del discorso magari di più di un’ora, anche una sola parola discorde, per porla sotto il loro tiro.
Il Ministro della Cultura – Ritenevamo di avere meno titoli, meno eventi e meno riconoscimenti riferiti al Ministro Sangiuliano, meritevoli di essere evidenziati di fronte agli insulti di ignoranza e mancanza di istruzione provenienti dal pulpito culturale degli avversari politici. Ma a fronte di tanta veemenza per un lapsus freudiano ritenuto una sorta di peccato mortale, vale la pena di porre in rilievo il riconoscimento nazionale ed estero dell’attuale Ministro. Questa volta però le sventagliate truppe della registrazione h24 dei lapsus freudiani dei personaggi politici nel tentativo di demolirne il prestigio di tutta la vita, come detto, hanno sbagliato il bersaglio. Il ministro Sangiuliano infatti è un uomo dalle qualità intellettuali eccezionali: laureato con 110 e lode in Diritto ed Economia con il rango di pubblicazione. Successivamente ha conseguito un master in Diritto Privato Europeo con il massimo dei voti. È stato direttore di prestigiosi quotidiani, insignito di attestazioni ,di riconoscimenti culturali italiani ed esteri, di contributi alla letteratura giuridica umanistica scientifica. È stato dirigente in Rai fino a Direttore del Tg2; professore all’Università Luiss di Roma; autore di bibliografie storiche riguardanti la conoscenza dei più importanti personaggi del mondo moderno tra cui Ronald Reagan, Vladimir Putin, Hillary Clinton, Donald Trump e Xi Jinping e tanto altro ancora.
L’Errore nel contesto storico – La formazione eccellente dell’attuale Ministro, unita a una carriera professionale e accademica di altissimo livello, dimostra la profonda cultura che smentisce ogni accusa contraria. La sua competenza è riconosciuta e celebrata a livello nazionale e internazionale, rendendolo una figura di riferimento nel panorama culturale contemporaneo. È mai possibile che una imperfezione a tanto basso significato, possa valere la cassa di risonanza di tanti giornali a fronte di così saldi riconoscimenti? È utile considerare il contesto storico dell’epoca di Colombo per comprendere meglio il valore di tale lapsus. Cristoforo Colombo, basandosi su documenti geografici del suo tempo, riuscì a convincere i Re Cattolici di Spagna, Isabella di Castiglia e Ferdinando di Aragona, a finanziare il suo viaggio verso ovest. Nonostante le mappe di Toscanelli fossero imprecise e limitate in distanza più del doppio, furono sufficienti per sostenere la sua proposta visionaria di raggiungere le Indie dalla parte opposta del mondo. Il punto fondamentale qui non è l’inadeguatezza delle mappe, ma il coraggio e la determinazione di Colombo nel promuovere il suo progetto anche se la scoperta dell’ America fu un ostacolo trovato lungo il percorso.
Un’epoca di scoperte e innovazioni – La scoperta dell’America non è un evento isolato, ma parte di un più ampio fermento culturale che caratterizzò il passaggio dal Medioevo al Rinascimento comprendenti circa due secoli di storia. Era un’epoca in cui la conoscenza stava evolvendo in scienza, e figure illustri come Poliziano, Botticelli, Galileo, Machiavelli, Toscanelli, Leonardo da Vinci, Lorenzo il Magnifico Michelangelo, Cosimo de’ Medici, Raffaello, e molti altri contribuirono a creare un ambiente intellettuale senza precedenti.
Il contributo della impresa – La scoperta di Colombo va vista anche attraverso il prisma del profitto. Egli intuì e promosse l’investimento: concetto che sarebbe diventato fondamentale nella società moderna. Colombo incarnava il rischio e la visione dell’imprenditore, pronto a rischiare per trarre vantaggio dal successo della sua missione. Infatti, questo spirito era parte integrante del contesto culturale dell’epoca, un’epoca in cui il sapere collettivo stava evolvendo e favoriva grandi imprese. La scoperta dell’America non fu affatto dovuta all’ estrosismo o all’ostentazione dei protagonisti, né tantomeno alla velleità di conquista delle Indie. Colombo intraprese quel viaggio nell’intento di colmare le sue navi delle preziose spezie orientali, necessarie a mascherare il sapore degli alimenti che progressivamente si deterioravano. Fu dunque la concretezza di un’impresa di grande prospettiva economica, mirata all’approvvigionamento di spezie, il cui costo in Europa era astronomico. Si consideri, per esempio, che nel 1492 il prezzo dell’oro era di circa 4 dollari al grammo (rapporto all’attuale valore del denaro), mentre a causa della lunghissima intermediazione del trasporto, quello delle spezie, in primis lo zafferano, arrivava a 30.000 euro al chilo, ossia 30 dollari al grammo, sei volte più costoso dell’oro. Ecco perché si può affermare senza problemi di interpretazione che la scoperta dell’America fu determinata non certo, per spirito di avventura né per la conquista di terre lontane, ma dalla ricerca commerciale speculativa di queste preziose merci, raggiungendo via mare, più facilmente le Indie. Alla fine, possiamo anche permetterci di guardare a tutto questo con un po’ di ironia affermando che se all’epoca fossero stati inventati i frigoriferi, Colombo non avrebbe scoperto l’America.
Conclusione – Il lapsus del Ministro Sangiuliano, quindi, non è un errore di conoscenza, ma piuttosto una comprensibile svista nel citare figure storiche che sono parti di un unico grande movimento culturale e scientifico. Invece di soffermarci sulla ricerca di un pretesto politico finalizzato al discredito, dovremmo celebrare il contributo che una personalità come il Ministro Sangiuliano continua a dare anche all’ estero, alla nostra cultura e al nostro Paese.