Le pressioni su Joe Biden affinché rinunci alla campagna presidenziale continuano a crescere. A pochi mesi dalle elezioni politiche, la capacità di un candidato di mantenere la propria designazione è cruciale, specialmente in situazioni di stress e problemi di salute. Negli ultimi giorni, oltre alle manifestazioni indirette a favore di Trump per l’attentato subito, Biden ha dovuto affrontare ulteriori problemi di salute, essendo risultato positivo al coronavirus. Nonostante ciò, la sua decisione di proseguire nella corsa alle elezioni dipende anche dalla sua forza di carattere, una qualità che ha finora dimostrando di possedere . Ma fino a quando?
La resistenza messa alla prova – In questi casi, è tipico che un candidato resista inizialmente alle pressioni esterne, anche quando queste sono giustificate da motivi importanti quantunque la capacità di mantenere tale resistenza nel lungo termine dipenda dalla forza psicologica e dal grande coraggio personale. Si prevede quindi che, nonostante le sue ferme convinzioni e la volontà di non cedere, un aumento costante delle pressioni porterebbe ad un improvviso crollo della sua resilienza. Questo a sua volta, causerebbe una filminea decisione di ritirarsi senza condizioni, determinata da una sopravvenuta biologica insostenibilità di proseguire. Se Biden, contrariamente alle previsioni e alle aspettative della psicologia umana, dovesse resistere e mantenere la sua posizione, conservando il mandato attuale e candidandosi per il futuro, sarebbe davvero encomiabile. Una persona con un tale carattere dimostrerebbe una forza e una determinazione straordinaria, qualità che appartiene solo ai veri eroi. Ma di eroi se ne vedono pochi.
Sfida finanziaria – Una delle ragioni per cui Biden potrebbe cedere riguarda la necessità di fondi finanziari per sostenere la campagna elettorale. Sebbene sia considerato da molti un candidato con il sostegno di numerosi industriali e banche, potrebbe trovarsi in difficoltà se questi sostenitori non fornissero il necessario supporto finanziario. Attualmente, questa situazione si sta profilando all’orizzonte per la mancata entrata di stanziamenti previsti a favore della campagna presidenziale, a causa della defezione di importanti personaggi e società. Se le disponibilità economiche del Partito Democratico si riducessero a un punto critico, questo potrebbe rappresentare un grave problema. Tale scenario costituirebbe un punto di rottura, non tanto per la volontà di Biden, quanto per l’oggettivo bisogno di reperire i fondi necessari per la campagna presidenziale.
Le preoccupazioni economiche dei democratici – Va sottolineato che la condizione economica del Partito Democratico rappresenta un motivo più che sufficiente per suscitare preoccupazione. Una candidatura portata avanti da Biden senza il necessario sostegno economico sarebbe destinata a una sicura sconfitta. La mancanza di fondi, considerando che si tratta di un Presidente che si presenta per la candidatura senza risorse finanziarie adeguate, solleva questioni mentali e strategiche all’intera compagine politica, non idonee per sostenere efficacemente la candidatura. In tal senso, la sostituzione avverrebbe quasi in modo traumatico, per il tempo trascorso inutilmente, e la scelta della nuova candidatura sarebbe subordinata al modo più semplice per superare l’intricato quadro normativo delle disposizioni per la successione dei fondi dedicati al nuovo candidato. I fondi attualmente disponibili per la campagna di Biden, sebbene ben al di sotto delle aspettative, ammontavano a circa 100 milioni di dollari.
Concludendo – Se Biden si ritirasse dalla competizione presidenziale, cosi come molto probabile, il trasferimento dei fondi depositati in banca a causa di un ginepraio di norme, sarebbe di complicato accesso per altri candidati. Se invece le dimissioni avvenissero, meglio ancora dopo la “nomination” insieme alla Vicepresidente, ecco che allora quest’ultima potrebbe disporre per immediato diritto legale, dei fondi bancari ricevuti per la campagna elettorale. È vero che non esiste nulla di certo in tutto l’universo, ma è ragionevole ritenere che, quando Biden lascerà la candidatura, sarà Kamala Harris a concorrere per la Presidenza degli Stati Uniti d’America.