Articolo tratto da dire.it , di Emanuele Nuccitelli
“Mi dichiaro assolutamente colpevole di aver difeso l’Italia e gli italiani”. Lo dice il vicepremier Matteo Salvini durante il question time alla Camera, in merito al processo che lo vede imputato per la vicenda Open Arms. All’interrogazione del deputato di Iv, Davide Faraone, il ministro dei Trasporti ha replicato definendola “surreale” e si è detto “orgoglioso del lavoro svolto dal ministro dell’Interno”.
Secondo il vicepremier, i toni dell’interrogazione “sono da PM e non da parlamentare, li comprendo solo perché il leader di Italia Vive e alcuni degli interroganti sono molto esperti in materie giudiziarie che non mi permetto di commentare. Ovviamente non ho mai violato, dal mio punto di vista ne mai violerò nella Costituzione, né leggi, ne mai inviterò a farlo dei miei collaboratori”.
“L’interrogazione- aggiunge Salvini- andrebbe rivolta ai dipendenti del MIT e del Viminale per capire come e quanto hanno liberamente e positivamente lavorato. Non ho mai scaricato su altri responsabilità che mi sono pienamente assunto, infatti nel processo di Palermo sono l’unico imputato, non sono abituato a scaricare le responsabilità delle scelte su altri. Rivendico i risultati raggiunti, visto che il ministro del PD che mi precedette ebbe 42.000 sbarchi, nel mio anno si fermarono a 8.691, il ministro che piaceva al PD dell’anno successivo tornò a 21.618″.
“Il risultato di cui vado più orgoglioso è il fatto che noi riducemmo durante il nostro mandato al ministero dell’Interno del 95% e del 55% i morti e i dispersi nel mar Mediterraneo. Meno partenze significa meno dramma, meno sofferenza e meno morte. Capisco che per qualcuno conti il fatturato, meglio se arabo, la consulenza o l’interesse economico e bancario, per me prevalgono passione, orgoglio e dignità”, conclude.