Missili di Hezbollah verso Israele. Oltre 140 razzi e droni sono stati lanciati nella valle di Jezreel a partire dalle prime ore di domenica mattina. Lo ha confermato l’IDF, l’esercito israeliano, con allarmi che risuonavano dentro e intorno alle aree di Haifa, alla base aerea di Ramat David, a Nazareth, ad Afula e nella bassa Galilea. Secondo la testata Jerusalem Post, si tratta “dell’attacco più profondo operato dai miliziani libanesi durante l’attuale guerra”.
IL BILANCIO
Sei persone sono rimaste ferite nel nord di Israele e trasportate in ospedale, altre quattro hanno riportato ferite da schegge: si tratta di tre uomini di 76 anni, 70 e 60 anni e una ragazza di 16 anni in condizioni ritenute non gravi.
Secondo quanto riferito dalle autorità israeliane, ci sarebbe anche una vittima. Sale il terrore nelle zone colpite dai razzi, si segnalano infatti ingorghi e caos per un incidente stradale provocato dal panico.
La radio dell’esercito e l’emittente statale israeliana KAN hanno riferito che Hezbollah “ha preso di mira specificamente la base di Ramat David vicino ad Haifa per la prima volta durante la guerra”, riporta ancora il Jerusalem Post.
Hezbollah lo ha confermato, affermando di “aver preso di mira la base e l’aeroporto di Ramat David in risposta agli attacchi dell’aeronautica israeliana (IAF) a Beirut, che hanno ucciso alcuni dei suoi massimi comandanti”, aggiunge il JP.
Hezbollah ha annunciato che gli attacchi sono avvenuti in risposta all’esplosione dei cercapersone e dei walkie-talkie avvenuti in Libano martedì e mercoledì della scorsa settimana, sostenendo di aver lanciato “dozzine di missili Fadi 1, Fadi 2 e Katyusha” sulla valle di Zevulun, nella zona di Haifa.
Lelio Antonio Deganutti
tratto da dire.it