Paola Taverna, il cuore oltre la politica: la vice presidente del M5S incanta la platea della sala Ruspoli di Cerveteri con la sua spiccata personalità, capace di trascinare perfino chi politicamente potrebbe avere idee diverse.
Schietta, passionale, diretta, senza giri di parole, ti fa capire come va il mondo. O meglio come dovrebbe andare se solo la buona politica facesse davvero il suo corso, assolvesse ai suoi impegni verso la collettività. E proprio la passione è stata la chiave di volta della sua mission in politica. “Fai rumore” avrebbe detto il cantautore Diodato: ma proprio con questo suo rumore che Paola Taverna è riuscita sempre a scuotere le coscienze nella società.
“Ma ti sei mai chiesta chi te lo ha fatto fare ad entrare in politica” le chiede l’europarlamentare Carolina Morace, in veste di moderatrice dell’incontro, con una straordinaria capacità di mettere la sua interlocutrice nelle condizioni di parlare davvero a cuore aperto. L’ex c.t. e centravanti della Nazionale, già brillante opinionista Rai alla Domenica Sportiva, ha sfoderato anche le sue abilità di regalare aneddoti ed emozioni a tutti i presenti con le sue domande ad una Taverna davvero trascinatrice e in grande spolvero. A scandire queste emozioni della serata ci ha pensato al pianoforte il maestro Celeste Conte che, insieme al referente locale Attilio Di Maio, forma un binomio vincente del Gruppo Territoriale del M5S di Cerveteri.
“Chi me lo ha fatto fare a scendere in politica? Ti confesso che mai avrei pensato di diventare senatrice della Repubblica: il mio sogno era, insieme ai miei compagni del Movimento, quello di cambiare questo Paese. Di riuscire a dare un futuro ai nostri giovani. Di eliminare le disuguaglianze sociali. Di restituire dignità ai cittadini. Di restituire speranze e quindi certezze ad un Paese svilito dei suoi veri valori. Quali sono allora le origini del nostro movimento? Sono i valori che ognuno di noi porta dentro di sé, adesso come allora”.
Proprio quello che ha sentenziato anche la costituente dello scorso novembre, con la definitiva scissione dal suo storico fondatore Beppe Grillo.
“Dalla costituente è emerso chiaramente come i nostri attivisti e i nostri iscritti vogliano un Paese più capace di accogliere, un Paese capace di superare tutte le attuali criticità e problematiche, dove il lavoro possa essere retribuito dignitosamente: in Italia non abbiamo infatti una legge che garantisca a chi lavora una paga dignitosa o comunque equilibrata al costo della vita. Basta vite precarie. Una costituente che ha consolidato e fortificato il nostro movimento, più che mai determinato a portare avanti le proprie battaglie a favore di tutta la collettività. Grazie al nostro presidente Giuseppe Conte che si è caricato sulle spalle tutto il Movimento nel momento nostro più difficile, mettendo al servizio di noi tutti la sua competenza e lungimiranza, dimostrata anche nel periodo della pandemia in veste di Premier, riuscendo a trasmettere a noi tutti la forza e la determinazione di combattere nuove sfide difendendo e fortificando quei principi e quei valori che ci hanno contraddistinto da sempre. Le sue straordinarie doti politiche consentiranno al movimento di conquistare nuovamente la stima e la fiducia degli elettori. Anche dei cosiddetti elettori “delusi”, anche se non ho capito delusi da cosa: abbiamo messo in campo sempre la trasparenza, l’intransigenza, la fedeltà ai nostri valori e l’impegno per raggiungere i nostri tanti obiettivi programmatici. Naturalmente occorre tempo, come in tutte le cose, ma vi assicuro che noi il tempo non lo abbiamo mai perso come i nostri avversari a fare giochi di potere o a studiare la spartizione delle poltrone. Non riesco a capire ancora con quale coraggio il governo abbia potuto decidere di togliere il sussidio minimo, quel reddito di cittadinanza che ha potuto permettere a tantissime persone di sopravvivere proprio nel periodo drammatico della pandemia. Il governo Meloni ha dichiarato la guerra ai poveri”.
Per la vice presidente del M5S il presente politicamente è un momento delicato che deve scuotere le coscienze della gente.
“Mi sento davvero di parlare a cuore aperto a voi tutti: stiamo vivendo uno dei momenti più drammatici della democrazia. Vi prego parlate con le persone perché il momento è critico, pericoloso. Non si respira più la libertà, la democrazia. C’è da avere paura per le scelte che si stanno prendendo. Facciamo allora noi tutti aprire gli occhi alle persone. Mi fa davvero rabbia ascoltare la presidente del consiglio dire in tv che lei non è ricattabile: ricattabile da chi? Ce lo dica chiaramente chi la dovrebbe ricattare, invece di continuare a raccontare continue menzogne agli italiani, invece di gettare fango sulla magistratura”.
Attivista tenace ma anche e soprattutto una mamma che sa percepire il disorientamento dei giovani
“Ho un figlio di 22 anni e so benissimo sulla mia pelle cosa significa crescere un giovane ai giorni d’oggi. Bisogna sapere intercettare il malessere dei ragazzi, interrogarci sui motivi del disagio giovanile. Cerchiamo sempre di porci in ascolto dei giovani, non sottovalutiamo le loro paure e i loro bisogni. Come movimento cerchiamo di coinvolgere i ragazzi con lo studio di progetti importanti che sappiano far dialogare generazioni diverse. Non dobbiamo condannare i nostri giovani ma dobbiamo cercare di capire quali possano essere i migliori strumenti per aiutarli, per sostenerli e consentire loro di avere una visione e un inserimento nel contesto lavorativo. Ma questo è attualmente è un Paese alla deriva, assolutamente incapace di garantire un futuro lavorativo ai nostri giovani. Il governo continua a mentire ai cittadini, mettendo a rischio famiglie ed imprese. Dobbiamo allora avere la forza, la tenacia, il coraggio di cambiare questo Paese. Non ci arrendiamo”.
Il futuro è da scrivere ancora su quei banchi del Parlamento. Dalla fine del suo mandato, come da statuto, la sua assenza è davvero forte. Capace di mille battaglie per denunciare ingiustizie, soprusi, malefatte della politica. La sua è stata sempre una lotta a schiena dritta e senza scheletri negli armadi per mettere soprattutto gli “ultimi” al centro del progetto politico. Per ripristinare la sicurezza, la legalità, la meritocrazia. Per garantire diritti a tutti. Quel suo seggio allora è come se fosse rimasto vuoto. In quell’aula manca sua originale capacità di saper stimolare, coinvolgere e trascinare. Anche in quelle sue esternazioni forti e taglienti. Semplicemente il saper mettere sempre il cuore oltre alla politica. Senza compromessi.