“La triste verità è che in questi anni molte associazioni si sono finte partiti politici, ingannando gli elettori, senza avere peso per intervenire a livello istituzionale, optando per coalizioni inutili e qualche poltrona da riempire. Mentre i grandi partiti, cavalcando l’onda della notorietà di alcuni personaggi, fotografandosi con gatti, agnellini alla Camera dei Deputati o davanti ai canili hanno sbandierato slogan demagogici, indifferenti alle reali necessità di una situazione drammatica che vede come vittime indifese gli animali”, commenta Gabriella Caramanica, Segretario Nazionale Partito politico Rivoluzione Ecologista Animalista- REA.
“Rivoluzione ecologista Animalista è l’unico partito politico che, a differenza dei Verdi, mette in primo piano la questione degli animali e della società nel suo complesso- sottolinea il Segretario Nazionale REA. Quello a cui stiamo assistendo è ad una recrudescenza della violenza e dei maltrattamenti degli animali perché le Istituzioni non intervengono”.
“Il gatto Leone scuoiato vivo, Leone 2 ucciso dai petardi di Capodanno, Aron, il pitbull dato alle fiamme a Palermo, da un personaggio pericoloso noto alle autorità. Un cane impiccato vivo e una colonia di cuccioli di gatti legati ai fuochi di artificio fatta esplodere, un gatto preso a calci e gettato in una fontana, morto per ipotermia e annegamento. Questo è quanto accaduto nell’arco di due settimane. E questi sono solo i casi di cui siamo a conoscenza. Al contempo, anche sul fronte fauna selvatica, le lobby delle armi e della caccia banchettano e ballano ‘sui cadaveri’ di specie anche protette in aree naturalistiche tutelate. Una babilonia allo sfacelo.
E’ diventato impossibile continuare ad assistere a veri e propri scempi perpetrati su poveri animali indifesi. La politica cosa fa? Nulla se non cercare di raccattare voti in periodo elettorale facendo promesse non mantenute. C’è l’esigenza che al Governo ci sia un vero partito animalista ambientalista che possa battere i pugni ed arrivare a cambiare un sistema che permette di assistere giornalmente a uccisioni e maltrattamenti di animali per mano dell’essere umano- conclude Caramanica. Non solo pene più severe. Controlli, monitoraggi, programmi educativi e campagne di sensibilizzazione”.