Roma, 8 febbraio – Il Blocco Studentesco denuncia in una nota le nuove direttive per l’esame di maturità 2022, in cui oltre alla presenza tornano a gamba tesa le prove scritte
Nulla di nuovo per più di una “vecchia” generazione, ma un argomento estremamente complesso e spigoloso per quella che della scuola ha conosciuto solo una parvenza virtuale. Infatti, nonostante nelle scorse settimane gli studenti abbiano invaso le strade per protestare, non solo contro l’esame di maturità – come vorrebbe raccontarci una certa sinistra parlamentare e un ben noto bigottismo liberale – le risposte giunte dalle istituzioni è pari a 0.
“Ci siamo chiesti – inizia la nota di Sergio Filacchioni, responsabile nazionale del Blocco Studentesco – perché gli studenti sono in protesta, non solo da pochi giorni ma già da dicembre ed inizio anno? No, perché tutti stanno pensando a farsi beffe delle mobilitazioni, a partire dalla sinistra che furbescamente tenta di ridurla a semplice rivolta anti-maturità – nascondendo la sua colpevolezza nella questione ben più calda dell’alternanza scuola-lavoro, vedere il caso di Lorenzo Parelli – e poi ad inseguire (come sempre) la destra, che tenta di bollare queste proteste come immature prove del fallimento della gioventù secondo il solito mantra ‘i giovani d’oggi’. Posizioni che si sono lette ovunque, ma nessuna ha colto il segno, perché tutte viziate dal desiderio di interpretare le proteste verso lidi conformi alle proprie idee”.
“Siamo stanchi – continua la nota – di vedere una maggioranza bulgara che si mette d’accordo sempre e solo contro gli studenti, quando bisogna bastonare l’istruzione pubblica e rendere gli studenti (ad alternanza) colpevoli o vittime. Gli studenti non stanno protestando soltanto per gli esami scritti: stanno protestando contro un’assassina alternanza scuola-lavoro, contro la Dad, contro la segregazione sanitaria, contro il governo Draghi e contro le dure repressioni di Lamorgese e Co., che dalle piazze alle sezioni politiche ha ben chiarito quale sarà il futuro per tutti i dissidenti. Non si deve ridurre le contestazioni ad un semplice ribellismo immaturo, e ci fa specie leggere posizioni così borghesi e reazionarie da quelli che dovrebbero essere opposizione. Gli studenti hanno ragione a protestare. Abbiamo ragione noi. Come si può pretendere una maturità uguale agli anni passati dopo la didattica a distanza, dopo il rientro fittizio degli studenti in cui la lezione è rimasta fantasma anche in presenza? Perché reintegrare gli scritti e non la tesina, l’unico strumento che permetteva la libera espressione di creatività non nozionistica per i giovani maturandi? Non sarebbe stato meglio partire da questa, piuttosto che da un freddo scritto? Non sarebbe più pedagogico trasformare la maturità in un momento di espressione, data la segregazione voluta negli ultimi anni da tutte le parti politiche?”.
“Noi – conclude la nota – non possiamo più essere gli spettatori di questa merda istituzionalizzata a regime democratico: la protesta è sacrosanta in ogni sua forma ed espressione. Contro Draghi e questo governo delle Banche, così come anni fa contro Monti e i suoi baroni, tutto deve essere lecito. Contro una scuola che ha smesso di essere educazione ma distruzione delle menti, che è stata barattata con le aziende per qualche spicciolo in più, che ha scambiato la segregazione con il sapere, tutto è lecito. Non sprecheremo la nostra voce per denigrare chi protesta, a prescindere da chi e perché. Da parte nostra, questo è sicuro, tutto sarà tentato”.