“La sentenza della Corte di cassazione sul caso di Laura Massaro e di suo figlio è la buona notizia che aspettavamo da tempo. Con una pronuncia destinata a fare scuola i giudici di Piazza Cavour hanno finalmente messo al bando la cosiddetta “alienazione parentale“, una prassi giudiziaria assimilabile alla tortura e che si consuma sulla pelle di donne e bambini. Una prassi che deve cessare in tutte le aule giudiziarie e che oggi è stata finalmente respinta perché fuori dallo Stato di diritto. Per la signora Massaro e suo figlio significa tornare a vivere, per molte altre donne ancora imprigionate in procedimenti dolorosi e disumani questo è un segnale di speranza. Bisogna continuare a lottare, denunciare, resistere”.
Lo dichiara la sottosegretaria al Mef, Maria Cecilia Guerra (Leu), commentando la sentenza depositata oggi in Cassazione che accoglie il reclamo di Laura Massaro contro il prelevamento forzato del figlio e il trasferimento in casa famiglia.