Travertino, come materia della Terra e strumento di lavorazione. Ma soprattutto espressione della capacità imprenditoriale di trovare sempre nuovi ambiti di mercato nell’export. Ed eminentemente materia per recuperare livelli di architettura e design che rendono il nostro paese ineguagliabile al mondo.
In sostanza, sul travertino si basa uno dei più grandi motivi di orgoglio nazionale. Parte dalla Storia per arrivare alle grandi strutture edilizie. Un continuum di cui le attività di estrazione e lavorazione offrono una grande festa in via delle Cave, venerdì 5 luglio.
Il Festival del Travertino Romano recupera il senso del ciclo vitale di Terra, Acqua, Aria e Fuoco che ne origina la sua essenza attraverso quattro livelli di rappresentazione artistica che si avvicendano durante l’evento. Ogni elemento vivo della natura ne costituisce una componente essenziale. L’Acqua per la sorgente solfurea che sempre si accompagna negli scavi per l’estrazione della pietra lapidea. L’Aria per l’esposizione all’aperto di ogni cava. Il Fuoco che è il massimo simbolico del principio creativo, energetico, produttivo nel lavoro degli uomini.
Tutte raffigurazioni simboliche tese a dare però una caratterizzazione viva, pragmatica, di tanto lavoro ed evoluzione nei cicli produttivi. I cantieri estrattivi si sono resi negli anni assai più sicuri, il profilo dell’utilizzo di tecnologia ha portato a grandi livelli di precisione nella sicurezza di ciascun operatore. Ed è anche questa la ragione e il vanto per cui un settore di impresa decide di condividere la sua presenza nei territori in cui ha sede.
Grande organizzatore è il Centro Valorizzazione del Travertino Romano che nel cambio di sede e di cantiere in cui festeggiare, afferma l’innovatività della produzione e il solido ancoraggio al territorio del prodotto. Si comincia dalle dieci di sera per inoltrarsi nel vivo della serata all’interno dell’area di cava con luce riverberata dalla Luna sulla bianca pietra. Una suggestione unica. Esibizioni di artisti, musica e altre attività culturali rendono la festa qualcosa di diverso dalle manifestazioni tipiche delle serate estive.
Un modo per ritrovare la città, gli estimatori della bianca pietra, la voglia di essere in architettura come in una miriade di produzioni di minore entità.