Pnrr, 2023 Tonveronachi (Csel): “Superato iniziale scetticismo nei confronti Italia riguardo raggiungimento target”
le novità introdotte da Decreto Pnrr Ter per velocizzare l’attuazione degli investimenti, ha fatto il punto sui possibili sviluppi del Pnrr
Leonardo Bassilichi, presidente della Camera di commercio di Firenze, ha portato al tavolo l’esperienza delle imprese, per le quali la partecipazione ai bandi Pnrr
Luca Mattia, dirigente del Mef, Ufficio II Servizio, ha fatto luce sui punti chiave del nuovo decreto e sugli obiettivi del Ministero.
L’obiettivo del Mef per il 2023 è quello di riuscire a concludere i contratti per poi procedere con la messa a terra nel 2024.
Il dirigente Mef segnalando l’istituzione di un fondo ad hoc, il Fondo opere indifferibili, che mira proprio ad allineare i costi ai nuovi tariffari.
Altro snodo importante del nuovo decreto è il potenziamento della governance del piano:
“Il Mef ha affrontato il tema della carenza amministrativa per offrire supporto agli enti con gli adempimenti, il monitoraggio e la rendicontazione”.
Mattia ha affrontato anche il tema del RepowerEu, l’Italia dovrà presentare nei prossimi mesi, “un’occasione per revisionare il piano di eventuali ritardi”.
Antonello Sala, ingegnere responsabile settore acquedotto Brianzacque, è intervenuto per condividere l’esperienza di Brianzaque con il Pnrr,
“Per noi il problema è stato il ricalcolo dei costi, il Pnrr è arrivato proprio nel momento in cui si affrontava l’aumento dei prezzi”.
Un’altra difficoltà incontrata dall’azienda è stata l’assunzione di personale:
“Se noi vogliamo assumere personale dobbiamo farlo a termine, per non sovraccaricare gli enti quando la bolla del PNRR finisce”.
Valerio Valla, fondatore e ceo Studio Valla, esperto di sviluppo locale, di programmi comunitari e di fondi strutturali del nuovo bilancio europeo:
periodo 2021-2027 sono 76 miliardi di euro, che sommati al Pnrr e al Pnc sono circa 300 miliardi a disposizione dell’Italia”.
Valla ha poi concluso come l’Italia sia in ritardo non solo sulla spesa ma anche sulle modalità della stessa.
Andrea Mazzillo, economista, esperto di finanza locale presso la sezione Autonomie della Corte dei conti, ha sottolineato riguarda il tema della coesione territoriale.
“La parte di infrastrutture sociali, aspetto che riguarda principalmente gli enti locali, è la principale candidata ai finanziamenti Pnrr.
I target aumentano notevolmente, l’ottenimento di obiettivi di incidenza territoriale è all’ordine del giorno”.
L’economista si è espresso anche sul tema del monitoraggio da parte della Corte: “Vi sono diversi organi che si occupano di monitorare l’avanzamento del piano.
La delibera 18 offre uno spunto interessante, perché si cerca di parlare del controllo concomitante ma si cerca di prevenire anche le criticità.
Si cerca di individuare le variabili per individuare enti più a rischio rispetto ad altri.
La maggior parte dei comuni, tuttavia, non presenta criticità particolari”.
Livio Lai, ha invitando particolare attenzione al prestito green, messo a disposizione da Cassa depositi e prestiti:
“Si tratta di 200 milioni, a tasso agevolato, a disposizione degli enti, per interventi ad impatto ambientale e sociale positivi”
Clara Angelica Palumbo