Roma – “La Regione Lazio sta facendo un buon lavoro sulle politiche abitative cercando da una parte l’opportunità di definire alcune realtà esistenti, perché ci sono già dei seminterrati abitati e quindi questo strumento legislativo permetterà la regolarizzazione di queste situazioni, e dall’altra andando nella direzione della sostenibilità ambientale creando spazi abitativi senza erodere suolo. Riteniamo siano un buon indirizzo e modalità per dare ai cittadini altro spazio abitabile”. Così, nel corso di un’intervista all’agenzia Dire, il presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Roma, Massimo Cerri, ha commentato positivamente la proposta di legge sul recupero dei seminterrati in discussione nella commissione regionale Politiche abitative.
“Per ottenere tutto questo non possiamo immaginare che in un garage io metto un letto, una cucina e ho risolto- ha spiegato Cerri- Nella proposta è richiesto il rispetto di una serie di indici di salubrità dell’ambiente e questo significa fare scelte in termini di impermeabilizzazione e impianti da inserire nell’involucro. Quindi diventa determinante affidarsi a tecnici che possano operare una buona disamina dello stato e indicare quali siano le migliori soluzioni affinché quell’ambiente sia vivibile per i cittadini”.
Troppe sanzioni a tecnici attestazioni energetiche
“Nell’azione di controllo partire dal rispetto di ciò che asseverano”
“L’attestato di prestazione energetica è uno strumento necessario per le attività legate alla riqualificazione degli alloggi quando ci sono interventi di ristrutturazione, ma anche per le compravendite o affitto di immobili. Nel Lazio, in quasi il 100% dei casi delle pratiche di certificazione controllate, i tecnici che le hanno redatte hanno subito una sanzione. Questo non è sostenibile”. Prosegue il presidente Cerri.
“Ci siamo messi al tavolo con la Regione e stiamo riscrivendo insieme le regole del gioco perché si possa modificare il regolamento attuato- ha spiegato Cerri- Perché l’Arpa, che effettua i controlli, possa fare il suo lavoro non ritenendo il tecnico come una persona che ha commesso un crimine, perché ha redatto l’attestato di prestazione energetica e come tale deve essere perseguito. Si attui invece una verifica di carattere tecnico per la correttezza dell’attestazione di prestazione energetica”.
Secondo Cerri “è necessario ricondurre l’azione di controllo a una modalità che parta dal rispetto di ciò che il tecnico assevera. Va fatta invece una doverosa verifica di carattere tecnico per fronteggiare quei casi gravi, che non possono essere il 100%, in cui l’attestato di prestazione energetica effettivamente è stato redatto erroneamente”.